Taiwan, vince William Lai, candidato anti-Pechino: “Ci tuteleremo dalle minacce della Cina”

13 Gen 2024 14:56 - di Laura Ferrari

Non hanno funzionato le minacce da Pechino: William Lai è il nuovo presidente di Taiwan. Il vice presidente uscente, candidato più temuto dalla vicina Cina (che lo aveva definito “un piantagrane” e “un pericoloso indipendentista”), ha ottenuto oltre il 40% dei voti (circa 5,6 milioni). Al secondo posto Hou Yu-ih, indicato dal Kuomintang e più dialogante con Pechino, con il 33,5%, terzo Ko Wen-je e il Partito popolare di Taiwan con il 26,5% circa. «Abbiamo mostrato al mondo quanto abbiamo a cuore la democrazia», ha commentato il presidente eletto, riconoscendo tuttavia che il suo partito non ha ottenuto la maggioranza parlamentare. «Ho l’importante responsabilità di mantenere la pace e la stabilità nello stretto di Formosa», ha aggiunto Lai.

Il popolo di Taiwan non ha ceduto al ricatto cinese

Alle urne, «il popolo taiwanese ha resistito con successo agli sforzi di forze esterne per influenzare le nostre elezioni», ha dichiarato Lai  «Solo il popolo di Taiwan ha il diritto di scegliere il proprio presidente, confidiamo in questo», ha detto Lai. Il fatto che il Ddp abbia ricevuto il maggior numero di voti dimostra che Taiwan continuerà a «camminare sulla strada giusta», ha affermato.

William Lai ha quindi assicurato di essere «determinato a salvaguardare Taiwan dalle continue minacce e intimidazioni da parte della Cina» e lavorare per mantenere lo status quo tra le due sponde dello Stretto di Taiwan.

Dagli Stati Uniti, principale partner militare di Taiwan, il presidente Joe Biden ha dichiarato che «non sosterrà l’indipendenza» dell’isola, mentre il Segretario di Stato Antony Blinken ha elogiato il «robusto sistema democratico e il processo elettorale» dell’isola autogovernata. Al commento della Casa Bianca ha fatto eco, indirettamente, una gelida nota di Pechino. Il portavoce del ministro degli Esteri cinese ha dichiarato che il risultato elettorale «non ostacolerà l’inevitabile riunificazione» e che la Cina «si oppone fermamente alle attività separatiste mirate all’indipendenza di Taiwan così come alle interferenze straniere».

William Lai, studi ad Harvard, viene definito da Pecino “il piantagrane”

Lai, 64 anni, studi di Medicina con una specializzazione all’Università americana di Harvard, è in politica dagli anni Ottanta quando Taiwan divenne una democrazia libera. È stato sindaco della città di Tainan, nel sud-overst del Paese, nonché primo ministro dal 2017 al 2019.  Martedì scorso, durante un comizio elettorale, ha anticipato di essere pronto a rilanciare il dialogo con la Cina, dopo quasi otto anni di rifiuto quasi totale di Pechino di comunicare con i leader dell’isola autonoma, che considera “isola ribelle” e proprio territorio. Lai ha anche fatto sapere che continuerà la politica dell’attuale amministrazione, volta a mantenere l’indipendenza di fatto di Taiwan, nonostante le minacce del Partito comunista cinese di annetterla con mezzi politici, militari o economici.

 

 

 

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