Taiwan, attesa per l’esito delle elezioni: chi sono i tre candidati. La Cina invia jet e navi militari e blocca i social

13 Gen 2024 9:37 - di Agnese Russo
elezioni taiwan

Si sono chiuse alle 16 ore locale le urne a Taiwan, dove oggi si è votato per le elezioni presidenziali e legislative finalizzate a scegliere il successore di Tsai Ing-wen. Lo spoglio è iniziato subito e il risultato del voto è atteso nelle prossime ore. Gli elettori chiamati alle urne negli oltre 18mila seggi sono stati 19,3 milioni. Le elezioni potrebbero ridefinire i rapporti tra Taipei e Pechino. I candidati alla presidenza sono tre: il vice della presidente uscente Lai Ching-te, l’ex capo della polizia Hou Yu-ih e l’ex sindaco Ko Wen-je.

Jet, navi militari e blocco social: la reazione della Cina alle elezioni a Taiwan

Durante il voto la Cina ha inviato attorno all’isola otto jet e sei navi militari, come ha denunciato il ministero della Difesa di Taiwan. Anche due palloni spia cinesi sono stati inviati sullo Stretto di Taiwan, ha aggiunto. La Cina, inoltre, secondo quanto scrive l’Economics Times, ha bloccato sulla piattaforma di social media Weibo l’hashtag ”elezioni in Taiwan”. Il blocco è stato disposto dopo che l’apertura delle urne sull’isola aveva fatto balzare l’hashtag tra quelli di maggiore tendenza.

Le elezioni a Taiwan, i rapporti con la Cina e il ruolo americano

Dunque, si conferma il clima complicato nel quale si svolgono le consultazioni, che potrebbero ridefinire le relazioni tra Taipei e la Cina nel contesto di quello che è un dossier che vede Repubblica Popolare e Stati Uniti, alleati di Taiwan, da sempre ai ferri corti. In queste ore, come riferito da una nota del Dipartimento di Stato Usa, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha chiesto alla Cina di ”mantenere la pace e la stabilità” durante le elezioni.

Chi sono i tre candidati alla presidenza

Lai Ching-te, il “provocatore”

Lai Ching-te, esponente del Partito progressista democratico (Dpp), vice presidente di Taiwan dal 2020 che si fa chiamare William, ha 64 anni, difende l’indipendenza dell’isola e ha un passato di studi in Medicina perfezionati a Harvard. Premier per due anni dal 2017, era stato in precedenza sindaco di Tainan per sette anni. Dal gennaio del 2023 è alla guida del Dpp, che – evidenzia il Guardian – non sostiene comunque formalmente una dichiarazione di indipendenza. Il Global Times, tabloid nazionalista cinese, lo descrive come un “separatista”. Per Pechino è un “provocatore”. Lui in campagna elettorale ha ripetuto che Taiwan spera di “essere amica” della Cina e si è detto aperto al dialogo con il Dragone ma ha anche avvertito che “la comunità internazionale ha realizzato la minaccia che la Cina rappresenta per Taiwan e il mondo”. Come vice ha designato Hsiao bi-Khim, 52enne particolarmente invisa alla Cina e che è stata colpita da sanzioni insieme alla sua famiglia. Hsiao si descrive come una “cat warrior” con aperto riferimento ai “wolf warrior” della diplomazia cinese.

Hou Yu-ih, il candidato che guarda alla riunificazione ed evita di parlare della Cina

Hou Yu-ih (Kmt), ex capo della Polizia e poi sindaco di Nuova Taipei, ha 66 anni, è molto popolare e per questo è stato scelto dal Kuomintang, partito che punta alla riconciliazione. Promotore della politica delle “3D” – difesa, dialogo e de-escalation – è contrario all’indipendenza di Taiwan e in campagna elettorale ha evitato di esprimersi sulla Cina. E si è attirato non poche critiche. Per la vice presidenza corre Jaw Shaw-kong, 73enne commentatore politico e un tempo leader del Nuovo Partito, sostenitore di vecchia data della “riunificazione” di Taiwan alla Cina anche se di recente ha detto che non lavorerebbe a questo se fosse eletto. Pechino spera nella loro vittoria.

Ko Wen-je, il “Professor Ko” che piace ai giovani

Ko Wen-je (Tpp), chirurgo che ha messo da parte il camice per la politica, leader 64enne del Partito Popolare (Tpp) si presenta come la “terza scelta” e, evidenzia la Bbc, si è dimostrato popolare tra i giovani elettori. Ex sindaco di Taipei, ha messo insieme il Tpp nel 2019 come alternativa al Dpp e al Kmt. Il suo nome è diventato noto in parte in associazione al Movimento dei girasoli, nato su iniziativa studentesca nel 2014 per bloccare un accordo con la Cina, ma secondo alcuni osservatori su politica estera e questioni di sicurezza nazionale non avrebbe posizioni chiare. Soprannominato ‘Professor Ko’, si presenta in ticket con la 45enne deputata Cynthia Wu, nata e cresciuta negli Usa con un passato da analista a Merrill Lynch a Londra e poi tornata a Taipei per lavorare nell’azienda di famiglia Shin Kong Group.

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