Shoah, il messaggio della Meloni è netto: “Mai oblio sulla malvagità del disegno criminale nazifascista”

27 Gen 2024 13:00 - di Bianca Conte
Shoah Meloni

Shoah, arriva netta nel Giorno della Memoria la condanna della premier Giorgia Meloni al «disegno criminale nazifascista». Nessuna perifrasi, nessun fraintendimento possibile, nessun omissis nel messaggio della premier sulla Shoah nell’anniversario della liberazione di Auschwitz: «Il 27 gennaio di 79 anni fa, con l’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, il mondo ha visto con i suoi occhi l’orrore della Shoah, il deliberato piano nazista di persecuzione e sterminio del popolo ebraico». «Con la Shoah – afferma il presidente del Consiglio – l’umanità ha toccato il suo abisso. Un evento storico la cui unicità – per presupposti, scientificità della pianificazione e modalità di esecuzione – è necessario ribadire con chiarezza».

Meloni: con l’orrore della Shoah l’umanità ha toccato il suo abisso

E lo ribadisce il premier, e con nettezza inequivocabile, in tutti i passaggi del suo discorso commemorativo sulla Shoah: dall’incipit alla conclusione. Tornando a ieri e declinando ad oggi, le sofferenze patite e che ancora infieriscono sul popolo ebraico. «Questi sono giorni particolarmente difficili per le comunità ebraiche», sottolinea allora la Meloni, che poi prosegue: «Il feroce attacco di Hamas del 7 ottobre scorso ha scatenato una nuova ondata di odio contro il popolo israeliano e ha rinvigorito quei focolai di antisemitismo, che non si erano mai spenti del tutto e che hanno trovato nuovo vigore, molto spesso nascosti dietro la critica alle scelte del Governo israeliano».

Shoah, Meloni: «La priorità del governo è combattere l’antisemitismo in ogni sua declinazione»

Quindi, venendo all’impegno del governo sul fronte della lotta all’antisemitismo, Giorgia Meloni parla di «una piaga da estirpare. E noi dobbiamo lavorare per combatterla in tutte le sue declinazioni, vecchie e nuove. È una priorità di questo Governo e siamo felici che in questa sfida così impegnativa possiamo contare sulle competenze, le capacità e l’esperienza del generale Pasquale Angelosanto, come Coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo». Perché, ribadisce con vigore il presidente del Consiglio, «è nostro dovere coltivare ogni giorno la memoria di ciò che è accaduto e accrescerne, sempre di più, la consapevolezza nelle giovani generazioni». Un impegno che «questo Governo sta portando avanti con grande costanza e determinazione».

Il dovere di coltivare la memoria

Venendo alle declinazioni pratiche di questo impegno, allora, la premier entra nel merito e spiega: «Penso, ad esempio, ad uno dei provvedimenti di cui andiamo più orgogliosi: la legge che istituisce il Museo della Shoah. A Roma è presente la più antica comunità ebraica d’Europa e la Città Eterna non poteva non accogliere un’istituzione museale specificatamente dedicata alla storia della Shoah, al pari dei Musei presenti in altre grandi Capitali europee e dello Yad Vashem di Gerusalemme. È un’istituzione che si occuperà di tramandare la memoria della Shoah e che siamo certi darà un contributo determinante affinché la malvagità del disegno criminale nazifascista e la vergogna delle leggi razziali del 1938 non cadano nell’oblio».

 

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