Rampelli “sponsorizza” i 111 Comuni plastic free: «I rifiuti vanno riutilizzati, non distrutti»
Non distruggere i rifiuti, ma riutilizzarli, per fare in modo che “la materia prima resti materia prima” il più a lungo possibile, a partire dalla plastica. Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, è tornato su un tema che gli è particolarmente caro, la tutela dell’ambiente, in occasione della presentazione a Montecitorio del progetto “Comune plastic free”, promosso dall’associazione “Plastic free odv Onlus”. Un’iniziativa alla quale Rampelli, ospite di casa, ha spiegato di aver aderito “immediatamente” in virtù della sensibilità ambientale che certamente attraversa tutte le forze politiche, ma che “nella mia metà del campo ha sempre portato a trattare questi temi con profondità, energia, grande convinzione”.
Il progetto dell’associazione “Plastic free odv Onlus”
Il progetto dell’associazione, rappresentata nella sala stampa di Montecitorio dai giovani presidente e direttore Luca de Gaetano e Lorenzo Zitignani, si propone di stimolare i Comuni ad adottare prassi virtuose per l’abbattimento del consumo di plastica, dalla gestione dei rifiuti alla promozione dell’educazione ambientale, fino alla realizzazione di centri per il riuso. Quando tre anni fa il progetto è partito, i Comuni che, avendo deciso di aderire, sono poi riusciti a ottenere il riconoscimento sono stati 49; l’anno successivo sono diventati 69; oggi sono 111 distribuiti in 17 regioni. La spinta a fare meglio viene premiata con un attestato e la statuetta che riproduce la tartaruga del logo dell’associazione. La premiazione vera e propria si terrà il 9 marzo a Milano.
I “Comuni plastic free” sono possibili, ma serve l’impegno di tutti
Per Rampelli l’esistenza di un’associazione come “Plastic Free odv onlus”, che “spinge le amministrazione a comportamenti virtuosi è un fatto positivo, significa che c’è un movimento dal basso che fa il suo a prescindere”. Per vincere la sfida del riuso, ha chiarito il vicepresidente della Camera, è necessario fare “ragionamenti di filiera”. Coinvolgere tutti, insomma, perché specie nelle grandi città l’obiettivo non è semplicissimo. Eppure, si può raggiungere, “come dimostra il caso di San Francisco”.
Rampelli: “Sbagliato distruggere i rifiuti. Vanno recuperati e riusati”
L’altro elemento necessario è guardarsi dalle “trappole” che si insinuano nei ragionamenti sul ciclo dei rifiuti. Prima fra tutte l’idea che si debbano distruggere. “Chi pensa a questa prospettiva sbaglia. I rifiuti vanno raccolti e riciclati, riusati”, ha ammonito Rampelli, invitando a fare tesoro dell’esperienza di chi si è già addentrato in quella strada e poi ha deciso di fare marcia indietro. Per l’esponente di FdI manca ancora la piena consapevolezza della necessità di recuperare le materie prime, ma “se noi continuiamo a consumarle al ritmo forsennato di questi anni ai nostri figli lasceremo un pianeta che ne è privo”. “La materia prima deve restare materia prima recuperandola, a partire – ha chiarito Rampelli – dalla plastica”. Ma proprio la plastica, ha spiegato, “è particolarmente insidiosa, perché sviluppa kilocalorie più di altre materie e i termovalorizzatori per funzionare devono rimanere accesi 24 ore su 24. Hanno bisogno di mangime e il loro mangime privilegiato è la plastica”. “Probabilmente – ha concluso il vicepresidente della Camera – questo è uno dei motivi per cui non riusciamo a essere abbastanza incisivi su questo fronte”.