Pressing sulla stampa, Conte attacca Meloni e Fazzolari. FdI: non si ricorda di Grillo? Che faccia di bronzo
Oggi Giuseppe Conte ha esagerato, attaccando il fronte interno e vergando il solito, quotidiano, j’accuse al governo. Non pago del braccio di ferro con il Pd e Renzi (che lo ha definito “un uomo senza dignità”, “una banderuola”), l’ex premier si lascia andare a un attacco ad armi spuntate contro la premier Meloni e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari. Accusati, via social, di mettere in pericolo la libertà di informazione, privi di “un’adeguata cultura democratica”.
Conte smemorato attacca Meloni e Fazzolari
Dura la replica all’ex avvocato del popolo che arriva dal senatore di FdI, Raffaele Speranzon. “Giuseppe Conte ha oggi raggiunto l’apice del ridicolo. Soltanto pochi giorni fa per commentare la notizia di presunti fondi indirizzati al suo Comune natale, Volturata Appula, quando era presidente del Consiglio, si scagliava contro la stampa parlando di ‘giornalismo straccione’. Adesso, invece”, dichiara vicepresidente vicario di FdI a Palazzo Madama, “veste i panni del difensore della libera informazione accusando il presidente Meloni e il sottosegretario Fazzolari di non mostrare una adeguata cultura democratica verso il mondo dell’informazione solo perché hanno osato citare l’editore de La Repubblica“.
Speranzon: non si ricorda gli insulti di Grillo ai giornalisti?
Evidentemente – continua Speranzon – “soffre di memoria corta visto che non ricorda neppure che il fondatore del M5S, Beppe Grillo, a cui Conte deve tutto, è diventato celebre per i suoi epiteti contro chi fa informazione. Da ‘vi mangerei per il solo gusto di vomitarvi’, a siete ‘una vera casta, migliaia di schiavi vergognosi’, passando per ‘siete i responsabili veri del degrado mentale del Paese’. Senza dimenticare l’appello a segnalare i giornalisti ostili. Insomma, un ampio campionario di volgarità, intimidazioni e insulti che adesso Conte fa finta di non ricordare. Davvero una faccia di bronzo, di quelle da collezione”.
Le accuse dell’ex premier? Faccia di bronzo da collezione
Nel suo post Conte si era definito preoccupato dal duo Meloni-Fazzolari. “Perché – scrive il leader 5Stelle – agiscono maldestramente, in maniera ruvida e arrogante, per esercitare influenza politica su quante più testate giornalistiche possibili e, quando non ci riescono, utilizzano armi non convenzionali persino contro noti siti di informazione”. La proposta è ancora più deludente. Conte rispolvera il mantra della legge sul conflitto di interessi, la regolamentazione delle lobby, la riforma della legge elettorale. E qui, parla chiaramente ai suoi, “proviamo a cambiare le cose, per davvero. Solo così si batte Giorgia Meloni”. Appunto. E un pizzico di coerenza non guasterebbe.