Piantedosi: “Nessun corteo pro-Palestina nel giorno della Memoria, vanno rinviati”: la circolare
Arriva la circolare della pubblica sicurezza: le manifestazioni di sostegno alla causa palestinese sono autorizzate ma non in concomitanza con il Giorno della Memoria, sabato 27 gennaio. La circolare è stata inviata ai questori sul territorio. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi lo aveva fatto capire quando al temine del Cdm aveva detto che stava valutando il “rinvio delle manifestazioni pro-Palestina, annunciate vergognosamente per lo stesso giorno dedicato alle vittime della Shoah. “Laddove non succedesse per volontà degli organizzatori, faremo valutazioni”, aveva annunciato il ministro con parole che lasciavano intendere che la decisione era comunque presa o di lì da venire. «Abbiamo sempre detto che la libertà di manifestazione del pensiero e lo svolgimento di manifestazioni pubbliche ha una sacralità intrinseca che può essere compressa o limitata solo se ci sono motivi seri di ordine pubblico». E la data del 27 gennaio per la manifestazione pro-Palestina ne ha tutte del caratteristiche.
La circolare inviata ai questori: manifestazioni autorizzate ma non il 27 gennaio
Dunque, a breve giro di posta è arrivata la circolare della pubblica sicurezza inviata ai questori. Nei giorni scorsi si erano levate voci polemiche sull’inopportunità di autorizzare manifestazioni di piazza pro Palestina in occasione della ricorrenza internazionale che commemora le vittime dell’Olocausto. “Il 27 gennaio, come noto, ricorre la ‘Giornata della Memoria’: in occasione della quale si svolgeranno, in ossequio all’art. 2 della Legge 20 luglio 2000 n. 211, iniziative, cerimonie, incontri in ricordo delle vittime dell’Olocausto. E di coloro che a rischio della vita si sono opposti al progetto di persecuzione e sterminio. Per la stessa data -sottolinea la circolare- in alcune province sono state preavvisate, in relazione al conflitto in atto in Medioriente, iniziative a favore della causa palestinese. Ed è probabile che ulteriori manifestazioni con analoga finalità possano essere organizzate sul territorio nazionale per il medesimo giorno”.
Piantedosi lo aveva auspicato
Si tratta, rileva la direttiva, di iniziative che “se svolte in concomitanza con la predetta ricorrenza, potrebbero assumere connotazioni lesive, sotto l’aspetto formale organizzativo e contenutistico, del valore nazionale che la Repubblica Italiana ha attribuito con la citata legge”. “Risulterebbe, altresì, violato il valore universale che alla giornata del 27 gennaio è stato riconosciuto dalla Risoluzione adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in data 1° novembre 2005. Nondimeno, le suddette manifestazioni potrebbero determinare, anche in relazione all’attuale contesto conflittuale internazionale, il sorgere di tensioni con il conseguente rischio di effetti negativi sulla tenuta dell’ordine pubblico e sociale”.
Per questo motivo i questori sul territorio sono invitati “a valutare, con riguardo alle iniziative organizzate a sostegno della causa palestinese, l’adozione, ai sensi dell’art. 18 de T.U.L.P.S., di prescrizioni di tempo che ne prevedano il rinvio alla giornata successiva o ad altra data. Così garantendo la libertà di manifestazione che, ne caso di specie, va contemperata con il valore attribuito alla ‘Giornata della Memoria'”. Dovranno comunque essere predisposte “idonee misure di prevenzione e sicurezza in considerazione della perdurante minaccia terroristica; prevedendo l’attuazione di dispositivi di ordine pubblico adeguati fronteggiare eventuali azioni promosse in violazione dei provvedimenti adottati nonché il potenziamento delle misure di vigilanza agli obiettivi e siti di qualsiasi natura ritenuti potenzialmente esposti a rischio”.
Una decisione opportuna. Quella dei promotori è una evidente provocazione contro il popolo ebraico e le vittime della Shoah. Le prove ci sono state, sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo visto bruciare bandiere di Israele e compiere atti di vandalismo antisemita. Sarebbe inaccettabile che qualcosa del genere potesse accadere mentre si commemora la Shoah.