Parte l’Assegno di inclusione, finisce l’era dei furbetti: no a una domanda su 4. Non c’erano i requisiti
Da oggi 287.704 famiglie riceveranno il pagamento dell’Assegno di inclusione (Adi). Questa prima erogazione riguarda coloro che hanno fatto domanda entro i primi giorni di gennaio e, soprattutto, che ne hanno diritto. Le domande arrivate all’Inps infatti erano state 446.256, ma una su quattro è stata respinta per assenza dei requisiti. I controlli, insomma, ci sono, sono preventivi e funzionano. E sbarrano la strada a tutti quei furbetti che avevano avuto invece campo libero con il reddito di cittadinanza. L’Assegno di inclusione, secondo la relazione tecnica, raggiungerà progressivamente una platea di 737mila nuclei familiari che hanno i requisiti per ottenerlo.
Chi sono i primi beneficiari dell’Assegno di inclusione
L’Inps ha comunicato che “la misura è stata riconosciuta a quelle famiglie che hanno presentato la richiesta entro i primi giorni di gennaio, che hanno sottoscritto il Patto di attivazione digitale (Pad) e la cui domanda ha superato i controlli preventivi relativi ai requisiti previsti dalla normativa”. Le domande lavorate sono state 446.256, di cui 418.527 con Pad sottoscritto. Dai controlli preventivi è emerso che per 12.222 serve un supplemento di istruttoria per l’acquisizione della certificazione attestante il requisito richiesto ai fini del riconoscimento della misura e che una volta integrata la documentazione si potrà procedere all’erogazione. Altre 1.140 sono in istruttoria per controlli interni dell’Istituto e in particolare per accertamenti antifrode.
Dsu, soglie di reddito, omessa dichiarazione lavoro: respinta una domanda su 4
Sono poi ben 117.461 le domande che sono state respinte per mancanza di requisiti. “Tra le principali cause – ha chiarito l’Istituto – risultano: esito negativo sopra soglia su Dichiarazione sostitutiva unica, superamento delle soglie di reddito, omessa dichiarazione dell’attività lavorativa”. Coloro che ne hanno i requisiti invece riceveranno un assegno medio di 645,84 euro e, in queste ore, un sms dell’Inps che spiega: “È stato disposto il pagamento della domanda Adi. Dal 26.01 sarà accreditato sulla Carta ritirabile presso qualsiasi ufficio postale con documento d’identità e codice fiscale”.
Calderone: “Il sistema sta funzionando, presto arriveremo ai numeri previsti”
“I 288mila assegni di inclusione in pagamento da oggi sono già un numero importante che dice che il sistema sta funzionando e che in pochissimo tempo arriveremo ai numeri previsti”, ha commentato il ministro del Lavoro, Marina Calderone, spiegando che “il percorso sta andando molto veloce considerato che l’Adi è entrato in vigore il 1 gennaio 2024 e in 26 giorni dall’entrata in vigore ci sono i primi pagamenti”. “La relazione tecnica parla di 737 mila nuclei che hanno le condizioni per poter accedere agli strumenti. Ad oggi sono state presentate circa 650mila domande che devono essere processate e controllate preventivamente per la regolarità e il rispetto dei criteri per l’accesso ai benefici, dal reddito alla presenza di componenti fragilità”, ha aggiunto il ministro, sottolineando anche i numeri che evidenziano l’efficacia dei controlli.
L’obiettivo dell’occupabilità per chi è in condizione di lavorare
“Tutto questo è la dimostrazione di una grande sinergia che ci consente di mettere a sistema non solo il lavoro del ministero ma anche di tutti i partner perché la riforma ha due pilastri: il supporto per la formazione al lavoro, per chi è in condizione di occupabilità, e l’assegno di inclusione per chi ha una condizione di fragilità. Ma i sistemi si parlano – prosegue Calderone – perché chi percepisce l’Adi, ed è abile al lavoro, può intraprendere la strada del supporto alla formazione”.