L’Isis rivendica l’attacco armato nella chiesa italiana a Istanbul: arrestati un ceceno e un tagiko (video)

29 Gen 2024 19:03 - di Davide Ventola
chiesa istanbul

Lo Stato Islamico (ISIS) ha rivendicato, il 28 gennaio, la responsabilità di un attacco perpetrato contro una chiesa cattolica romana ad Istanbul, lo stesso giorno, che ha causato la morte di una persona. Il gruppo ha dichiarato di aver “attaccato un raduno di miscredenti cristiani durante una messa”, all’interno della chiesa di Santa Maria, nel quartiere di Buyukdere, ad Istanbul.

La polizia turca ha arrestato un tagiko e un ceceno con passaporto russo. A darne la notizia è stato il ministro degli Interni Ali Yerlikay. Domenica 28 gennaio intorno alle 11.40 ora locale (le 9.40 italiane) i due uomini incappucciati hanno fatto irruzione durante la funzione domenicale cui partecipavano circa 40 persone e hanno aperto il fuoco con armi automatiche, uccidendo un 52enne. In base alla dinamica è sembrata più un’esecuzione che un attentato, anche perché non vi sono stati altri feriti nonostante i due killer avessero armi automatiche.

Il giallo dell’esecuzione nella chiesa di Istanbul: una sola vittima, un cittadino turco

“I due sospettati di omicidio che hanno causato la morte del nostro cittadino Tuncer Cihan durante la funzione domenicale nella chiesa di Santa Maria a Sariyer sono stati catturati”, ha poi detto Yerlikaya sulla piattaforma social X, senza specificare quale fosse il motivo dell’attacco, o chi lo aveva eseguito.

In Turchia oltre 300 vittime dell’Isis

Con l’attacco di ieri è  salito a 305 il bilancio dei morti in azioni criminali firmate da cellule dello Stato Islamico: 15 diversi attacchi che, con l’eccezione di quello di domenica, sono stati tutti sferrati in un arco di tempo che va dal giugno 2015 al 31 dicembre 2016. Prima di ieri l’ultimo episodio risaliva infatti alla notte del 31 dicembre 2016, quando un terrorista armato di kalashnikov uccise 39 persone nella discoteca Reyna di Istanbul. La metropoli sul Bosforo appena sei mesi prima era stata teatro di un altro sanguinoso attentato, questa volta all’aeroporto Ataturk. I morti furono 48, ma il sistema di sicurezza non permise ai terroristi di fare irruzione all’interno evitando conseguenze peggiori. Istanbul era anche stata colpita da due attacchi kamikaze che nel centro della citta’ avevano ucciso 13 turisti a gennaio a altre 4 persone nel marzo 2016.

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