La Questura dice no al corteo pro Palestina nel giorno della Memoria. Ma c’è chi sfilerà lo stesso
Il corteo pro Palestina in programma domani, in concomitanza con il Giorno della Memoria, non si farà per ragioni di sicurezza pubblica. Lo ha deciso la Questura di Roma, ufficializzando il divieto preso in considerazione dal ministro dell’Interno Piantedosi per evidenti preoccupazioni.
Corteo pro Palestina: la questura dice no
La Questore ha notificato ai promotori della manifestazione, indetta dal Movimento studenti palestinesi in Italia, il provvedimento con il quale, in virtù delle direttive emanate nelle ultime ore dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, si prescrive che l’iniziativa debba svolgersi “nelle stesse forme e modalità in altra data utile, indicata già a partire dal 28 gennaio”. La notifica arriva dopo un confronto con gli organizzatori per arrivare a una scelta condivisa sul rinvio dell’evento. Il problema riguarda esclusivamente la data scelta.
Un’altra data diversa dal Giorno della Memoria
“Rispettiamo la legge ma ci dispiace per questa decisione” ha detto il presidente della comunità dei palestinesi a Roma Yousef Salman. Loro non scenderanno in piazza. Diversa la reazione degli studenti palestinesi che scenderanno in piazza in ogni caso. “Nessun passo indietro, scrivono sui social citando Primo Levi.. “È estremamente grave che la comunità ebraica incida su una decisione già presa dall’autorità competente che aveva autorizzato il corteo”, protesta Maya Issa, presidente del Movimento degli studenti palestinesi dopo la decisione della Questura. Insomma il rischio di incidenti non è escluso.
Piantedosi: c’è un problema di ordine pubblico
“A Milano hanno già deciso, oggi decidiamo su Roma. Sono fiducioso”, ha detto in mattinata Piantedosi a margine delle celebrazioni per il Giorno della Memoria al Quirinale. Difficile negare che l’iniziativa pro Palestina, che in altre occasioni si è trasformata in una sfilata di cori inneggianti Hamas e insulti anti-Istraele, collocata nella Giornata della Memoria dell’Olocausto avrebbe potuto suscitare problemi di ordine pubblico e contestazioni. Anche la premier Meloni si è detta preoccupata, in questo momento, “al di là del merito della manifestazione, perché in Italia, come sapete, rispettiamo il diritto di manifestare”. La circolare di Pubblica Sicurezza, inviata ai questori di tutta Italia, è chiara. “Sono troppi sono i fattori a rischio nell’autorizzare manifestazioni filo palestinesi nella giornata delle vittime dell’olocausto”.