La Ferrari pronta a salpare con la super barca volante di Soldini: “Avrà una forma mai vista prima”

24 Gen 2024 18:02 - di Redazione
Ferrari soldini

L’accordo c’è ma resta il mistero sulla futura barca di Giovanni Soldini made in Ferrari. Che qualcuno ha già ribattezzato il Cavalluccio Rampante con chiaro riferimento all’ippocampo, in mancanza assoluta di particolari: l’unica cosa certa è che sarà molto grande e volerà. Sarà un monoscafo o un multiscafo? “Non è né uno né l’altro, in fondo: è una roba un po’ diversa: nel senso che ha molte cose di un multiscafo e ha molte cose di un monoscafo, mettiamola così. I punti di appoggio e il momento raddrizzante sono quelli di un multiscafo; ma la ‘geometria’ di questo ‘oggetto’ non è mai stata vista da nessuna parte”. Lo dice Soldini in un colloquio con l’Adnkronos.

Si era intuito dal video teaser pubblicato nella giornata di ieri da Ferrari sui propri canali social. E ora ne abbiamo la conferma. La Casa di Maranello si prepara a “salpare” con Giovanni Soldini. Che, dopo un’esperienza di 11 anni al fianco di Maserati, sarà il team principal della scuderia di vela del Cavallino Rampante. Una nuova avventura per Ferrari che dall’asfalto passa al mare aperto. Una sfida inedita.

Di sicuro avrà i foils, almeno: “Sì, avrà i foils” dunque sarà una barca volante, probabilmente di 100 piedi o forse di più: “può darsi”, si limita a rispondere il navigatore milanese, che cerca di non svelare troppo del progetto: “E’ un oggetto un po’ diverso da quelli che conosciamo. Ci vuole un po’ di pazienza, quella che stiamo facendo è un’impresa che ha dei tempi lunghi”. Al momento, dice Soldini, “ci sono dei rendering, c’è un gruppo di lavoro della Ferrari dedicato al progetto: una decina di persone per poi eventualmente allargare ad altre competenze specifiche in relazione agli sviluppi. Ci sono molte idee innovative sul tavolo, magari alcune andranno avanti e altre no, si vedrà lungo il percorso”.

Con la Ferrari “ci siamo trovati: hanno un sacco di competenza e di volontà di mischiare le culture: da una parte quella del mare e della vela, dall’altra quella del racing. E in quel mondo ci sono delle potenzialità pazzesche dal punto di vista tecnico. Però siamo in una fase di ricerca e sviluppo e questo non è il momento di parlare dei dettagli. Quello che posso dire è che ci sono molte idee in campo che sono strane per il mondo della vela”. Di sicuro, aggiunge, come anche già su Maserati “ci sarà spazio per ricerche scientifiche, molto collegato ai sistemi energetici”.

L’ormai ex trimarano di Soldini, in vendita alle Canarie, è lungo 70 piedi, oltre 21 metri: il primo indizio che si tratterà di un 100 piedi od oltre è proprio in relazione all’alimentazione: “su barche grandi i problemi diventano altri, hanno dei consumi pazzeschi. Un sistema energetico è molto più semplice su una barca piccola, e quindi abbiamo di fronte una bella sfida”. Qualche spedizione in Antartide, come fece sir Peter Blake con il suo monoscafo Seamaster? “Io soffro il freddo…Ma sicuramente avremo a bordo strumenti per sapere cosa succede al mare. Quello che vorrei si capisse è che è un progetto molto innovativo e che non possiamo dare particolari in questo momento”. Qualcuno ha mai fatto qualcosa del genere? “No, assolutamente- risponde- . La geometria di questo ‘oggetto’ non è mai stata vista da nessuna parte”.

Soldini ha alle spalle oltre trent’anni di regate oceaniche in solitaria e in equipaggio: tra cui sei QuébecSaint Malo (una vinta nella categoria monoscafi), sei Ostar (due vittorie nelle classi 50’ e 40’); tre Transat Jacques Vabre (una vittoria nella classe 40’), quattro Rolex Middle Sea Race. Più di 40 transoceaniche e due giri del mondo in solitario a tappe: nel 1994/95 con il secondo posto nel B.O.C. Challenge e nel 1998-99 con la vittoria nell’Around Alone, a bordo di Fila. Durante la terza tappa salva la velista francese Isabelle Autissier, rovesciatasi nel Pacifico meridionale a 60° sud.

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