Filippo Turetta cambia cella: rivolta in carcere, solo due detenuti disposti a stare con lui
Solo due detenuti sarebbero disponibili a condividere la cella con Filippo Turetta, l’omicida di Giulia Cecchettin: il che comporterebbe una serie di spostamenti che allungherebbero i tempi del suo trasferimento. Dopo quasi 50 giorni passati nella casa circondariale di Montorio Veronese, Filippo Turetta potrebbe cambiare sezione: dalla sesta, cioè l’infermeria, alla terza, che è la più sovraffollata. Secondo quanto riporta Il Messaggero, solo due detenuti sarebbero disponibili a condividere la cella con lui. Monta la protesta degli altri carcerati, secondo i quali Turetta avrebbe goduto di un trattamento priviligiato. L’associazione Sbarre di Zucchero fa sapere che nel carcere scaligero ci sarebbero tanti problemi ai quali si aggiungono evidenti disuguaglianze sul trattamento dei detenuti. Di qui i malumori di detenuti, parenti ed avvocati.
I volontari contro Filippo Turetta: “E’ un privilegiato”
“C’è chi può trascorrere il tempo giocando con la PlayStation e c’è chi viene abbandonato in una cella di isolamento, con le mure imbrattate di escrementi”, ha detto Monica Bizaj che rappresenta l’associazione. “Vogliamo capire perché esistano dei privilegi“, ha aggiunto, “perché un diritto se non è per tutti diventa un privilegio a tutti gli effetti e noi non possiamo e non vogliamo far finta di nulla”. Intanto per il sottosegretario Andrea Ostellari (Lega) e il deputato Ciro Maschio (Fratelli d’Italia) hanno annunciato una visita nel carcere di Montorio dopo l’Epifania.
Filippo Turetta, monta la protesta nel carcere di Verona
Il carcere di Montorio, a Verona, si trova in una situazione complicata: sono 3 i suicidi avvenuti dietro le sbarre e tutti e tre, denuncia l’associazione Sbarre di Zucchero, sono passati inosservati. Il carcere soffre per la carenza di agenti di polizia penitenziaria. Eppure, in questa situazione c’è chi sta meglio degli altri. Turetta per l’appunto. Il giovane, che ha sequestrato e ucciso barbaramente l’ex fidanzata e coetanea Giulia Cecchettin l’11 novembre scorso, per l’associazione sarebbe “un privilegiato; e la sua presenza sarebbe diventata ormai “ingombrante” rispetto ai 490 carcerati che ogni giorno lottano contro condizioni di vita ai limiti della dignità umana nelle loro celle. ‘associazione Sbarre di Zucchero, nel carcere scaligero ci sarebbero tanti problemi ai quali si aggiungono evidenti disuguaglianze sul trattamento dei detenuti.
Dal carcere smentiscono: “La playstation non è un privilegio”
Dal carcere negano ogni trattamento di favore per Turetta. La direttrice ha sottolineato che “i detenuti che come lui sono in infermeria non hanno le occasioni di socialità degli altri, pertanto hanno accesso a una Playstation. Questo non è un privilegio”, leggiamo nel resoconto di Fanpage. Specificando che “di Playstation ne arriveranno altre a breve”. Insomma, la situazione è complessa e l’associazione ribatte che “in un carcere dove manca praticamente tutto, dalle occasioni lavorative fino all’assistenza medica e docce per tutte le sezioni; c’è una sezione con a disposizione la consolle dei videogiochi”. “In tutte le altre sezioni – sottolineano -regna il nulla più disperato, tanto disperato da portare al suicidio”.
Il passaggio alla terza sezione si da complicato
Attualmente Turetta resta nella sezione infermeria, dove è in osservazione. Non è in isolamento, fanno sapere dal carcere. In cella vi è un altro detenuto anziano che gli fa da “tutore e consigliere”. Nei suoi pomeriggi avrebbe giocato poche volte alla Playstation, passando molto del suo tempo a leggere alcuni libri avuti in carcere. Nonostante siano ormai trascorsi due mesi dall’omicidio, Turetta è ancora in attesa di una valutazione finale per passare a una sezione normale, lì dove – secondo la direzione del carcere – il 22enne inizierà la sua “vera vita da detenuto”.