Fabio Fazio gioca all’epurato e si paragona a Enzo Biagi: “Anche lui fu cacciato dalla Rai” (video)

12 Gen 2024 20:03 - di Giovanni Pasero
Fazio Biagi

Fa il “modesto” Fabio Fazio alle commemorazioni in Campidoglio per David Sassoli. Evoca Enzo Biagi, come a ricordare la contrapposizione dell’epoca col governo Berlusconi e il parallelo implicito con il governo Meloni. Poi dice il classico slogan di chi sta all’opposizione, nel periodo in cui sta all’opposizione: via la politica dalla Rai. Nel Pd lo dicono sempre quando non hanno nessuno a Palazzo Chigi. Gli è capitato col governo Berlusconi, lo ripetono ora con il governo Meloni.

Fazio davanti alla Schlein gioca all”epurato Rai e si sente un po’ Biagi

Il conduttore di Che tempo che fa ha pronunciato il suo discorso in favore di se stesso autocitandosi (indirettamente): «Si dice spesso che David era moderato nei modi ma molto intransigente sui principi. Noi ci stiamo abituando ad ogni cosa ma invece dobbiamo iniziare a dire basta. Si dice spesso fuori la politica dalla Rai, ma è pronta la politica a rinunciare alla vetrina può grande che c’è in nome delle libertà di stampa? Questo non lo so. Come diceva Enzo Biagi quando disse “Non si può piacere a tutti e noi non siamo piaciuti’ quando venne cacciato, ma non può essere che deve esserci a qualcuno cui dobbiamo piacere che non siano gli ascoltatori o i lettori», ha concluso Fazio.

Ora che il Pd non è al potere chiedono i partiti fuori dalla Rai

Un discorso che suona contraddittorio per un mondo e un partito che, da oltre 40 anni, considera la Rai come “cosa sua” e che occupa stabilmente una rete pubblica (Raitre). Per tacere dell’esercito dei tanti che, in questi anni, a viale Mazzini hanno lavorato solo perché in quota Pci, Pds, Ds, Pd.

Insomma, se non fosse stata una commemorazione poteva scapparci perfino una risata al discorso di Fazio, pronunciato davanti a chi ha teorizzato e praticato l’occupazione della Rai pervicacamente. Tanto che la stessa Elly Schlein, rispondendo a Fazio, ha dovuto riconoscere che «la politica deve assumersi quella responsabilità e quel coraggio di dire che, non tutti i mali sono nati oggi e con questo governo». Ma ora «è tempo di mettere mano a una riforma che liberi il servizio pubblico e lo renda indipendente dai partiti». Guarda caso, proprio adesso che il Pd non è al potere.

 

 

 

 

 

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