E’ morto Alberto Indri, storico custode del Campo della Memoria di Nettuno. Il ricordo di Grazioli
E’ morto Alberto Indri, storico “custode” del Campo della Memoria di Nettuno, nonché presidente della omonima Associazione. Indri si è sempre impegnato perché il Campo, uno dei pochi Cimiteri di guerra della Repubblica Sociale Italiana presenti in Italia, mantenesse il suo decoro dopo gli atti di vandalismo che non sono mancati. Tra questi anche il trafugamento di alcune salme. Di proprietà del Ministero della Difesa, il Campo venne inaugurato nel 1993, come realizzazione di un progetto a lungo sognato da alcuni reduci del Battaglione “Barbarigo” della Decima MAS che, proprio in queste zone, nella lontana primavera del 1944, partecipò alla battaglia contro gli angloamericani. Una delle più cruente battaglie della Seconda Guerra Mondiale.
Così lo ricorda con commozione l’ex marò Franco Grazioli, già appartenente al Btg Lupo della X Mas: “Insieme con Indri con molta pazienza abbiamo liberato da varie suppellettili quello che poi è diventato il Campo della Memoria, un terreno che acquistammo per circa 30 milioni di lire e che all’inizio era usato come una discarica. Fu l’architetto Alessandro Tognoloni, del Btg Barbarigo, a dare corpo alla struttura che ha la forma della croce di Sant’Andrea, ripresa nella stemma della Decima. L’ausiliaria Raffaella Duelli si occupò di recuperare le salme lungo la via Pontina e poi fece un lavoro enorme per ottenere il riconoscimento di Onor Caduti, una sorta di vittoria morale per noi. Alberto Indri era molto attivo, sempre presente, faceva il suo lavoro in silenzio, un lavoro esemplare e disciplinato. La sua morte è una perdita per la nostra storia”.
Raffaella Duelli, prima che il sacrario di Nettuno accogliesse i resti delle salme dei caduti, ospitò nella sua tomba privata al Verano i resti dei primi commilitoni del Barbarigo recuperati dopo la guerra sul terreno di battaglia della piana pontina.