Discriminante psicotica, la proposta di legge di FdI per evitare sconti di pena presto in commissione giustizia
La nostra proposta di legge sulla discriminante psicotica per le condizioni di non imputabilità è nella fase embrionale. Presto inizierà la discussione in commissione giustizia e auspichiamo che possa esserci un confronto aperto che coinvolga anche le opposizioni. Ciò per assicurare giustizia alle vittime di tanti reati ma anche per ristabilire un concetto diverso che vada oltre la materia della imputabilità.
Non voglio entrare nei particolari di tanti omicidi eclatanti che hanno sollecitato l’opinione pubblica. Preferisco non invadere il campo di procedimenti aperti sui quali ho espresso già un giudizio. L’effetto più importante è la dimostrazione che esistono tante forme di disagio psichico che non c’entrano nulla con la “follia”, termine antiscientifico. Mi sono confrontato con grandi esperti della materia. Ne cito una parte perché sarebbe impossibile citarli tutti: Giuseppe Nicolò, curatore del nuovo Dsm, Donatella Marazziti, Antonio Semerari, Angelo Balbi, Renato Ariatti , Gianni Giuli, Pietro Ciliberti, solo per fare un esempio.
Tutti questi tecnici, assolutamente indipendenti dalla politica, hanno concordato che avere un disturbo mentale non significa affatto essere “ folli”. Non lo sono, proprio secondo questi tecnici e tanti altri ancora, coloro che hanno disturbi dì personalità, i bipolari senza manifestazioni psicotiche, etc. Così come esistono temperamenti assolutamente normali, che portano ad oscillazioni di umore e a caratteristiche caratteriali. Dico questo perché a prescindere dalla mia proposta di legge è importante in ogni caso fare un lavoro culturale sul tema della salute mentale per la popolazione generale.
So quanto il sottosegretario Gemmato e il ministro Schillaci si stiano impegnando sul tema e mi aspetto che si raggiungano risultati importanti nei tavoli tecnici costituiti. A prescindere dagli aspetti forensi ciò che è più importante è far capire la differenza tra mantenimento dell’esame di realtà e frattura psicotica. E l’integrità del giudizio di realtà è una demarcazione importante non solo in chiave giuridica dove esistono altri aspetti tecnici. Bisogna insistere sul lavoro congiunto ministeriale e rendere operativi gli strumenti di intervento.
Un’ultima annotazione va fatta sulle sostanze stupefacenti che possono indurre transizioni psicotiche. Il loro consumo non accenna a diminuire e riguarda trasversalmente tutte le generazioni. Al di là delle differenze politiche mi sembrerebbe positivo che ogni partito lavorasse per contribuire a un lavoro di prevenzione perché si tratta di un nemico comune. Che come tale va trattato.
*Vicepresidente della Camera di Fratelli d’Italia