“Chiedo scusa all’Italia”: s’è pentito il papà albanese di un calciatore dopo aver preso a pugni l’avversario (video)

8 Gen 2024 15:51 - di Leo Malaspina

“Chiedo scusa a tutti, a tutta Italia e al Cesena FC per il mio bruttissimo gesto. So di avere deluso tante persone e per questo motivo chiedo scusa centomila volte. Ho visto mio figlio a terra sanguinante con l’altro giocatore che gli dava una botta da dietro pensando non si fosse fatto nulla, per questo motivo, come padre, sono uscito fuori di testa, ma assolutamente non ho colpito nessuno”. Liman Shpendi, papà di Cristian Shpendi, centravanti del Cesena, è stato convocato questa mattina al commissariato di Cesena per l’identificazione in seguito all’aggressione al portiere Filippo Rinaldi di cui si è reso protagonista al termine della gara di campionato tra Cesena e Olbia. Raggiunto dalle telecamere della Rai, il padre dei gemelli Shpendi ha voluto chiedere pubblicamente scusa per il brutto gesto che gli costerà quasi certamente un Daspo.

Il papà del calciatore Cristian Shpendi di origine albanese

Cristian è nato ad Ancona, in Italia, insieme al suo gemello Stiven, da genitori albanesi originari di Pukë. I loro genitori sono immigrati dal 1997, quindi sia Cristian che Stiven hanno la doppia cittadinanza italiana e albanese. La loro prima squadra è stata il Real Metauro, da cui sono passati al Delfino Fano e poi all’Accademia San Marino, fino ad arrivare a Cesena, dove quest’anno ha già messo a segno 11 gol.

Al termine della sfida tra Cesena e Olbia, valida il girone B di Serie C, dopo il successo per 1-0 dei bianconeri, Liman Shpendi ieri aveva invaso il campo puntando dritto il portiere ospite Filippo Rinaldi, provando ad aggredirlo e colpirlo al volto con un pugno. La motivazione in un precedente duro contrasto col figlio, poi costretto ad abbandonare il terreno di gioco per una ferita all’arcata sopracciliare.

La condanna del Cesena Calcio

Il Cesena FC, con riferimento all’episodio verificatosi ieri, in occasione della partita Cesena–Olbia, in una nota stigmatizza con fermezza il comportamento del familiare del proprio tesserato, condannando e dissociandosi da qualsiasi forma di violenza e ogni condotta antisportiva che nulla hanno a che vedere con i principi di lealtà e fair play che da sempre contraddistinguono il club. “Sono altresì già state poste in essere, in collaborazione con le autorità competenti, anche mediante consultazione del sistema di videosorveglianza dello stadio, tutte le attività necessarie alla ricostruzione dell’accaduto e all’identificazione del soggetto resosi protagonista dell’episodio accaduto al termine della gara, allo scopo di consentire l’adozione dei provvedimenti previsti dalla Legge. La società continuerà a promuovere con convinzione i valori positivi del calcio e a compiere ogni sforzo per garantire la sicurezza di tutti i propri tifosi ed addetti ai lavori, affinché possano assistere con serenità agli eventi sportivi di cui Cesena FC è protagonista”.

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