“Buon compleanno Paolo”. Meloni ricorda Borsellino: “E’ per lui che iniziai a fare politica”

19 Gen 2024 13:01 - di Angelica Orlandi
Borsellino Meloni

“Il 19 gennaio 1940 nasceva Paolo Borsellino. È per lui che iniziai a fare politica. Ed è nel suo nome, e nel nome di tutti coloro che hanno sacrificato la vita per combattere la criminalità organizzata, che prosegue il nostro impegno nella lotta alla mafia, giorno dopo giorno”. E’ l’incipit di un post con il quale il premier rammenta il giorno della nascita del magistrato assassinato dalla Mafia. Il ricordo del suo compleanno arriva dal cuore di Giorgia Meloni. L’augurio che questo giorno riporti alla mente l’esempio e il sacrificio di un uomo al quale l’Italia deve molto.

Meloni ricorda Borsellino: “Nel tuo nome prosegue il nostro impegno”

La premier Meloni oltre a rammentare la svolta nella sua vita personale che l’omicidio Borsellino per mano mafiosa impresse, rimarca una volta di più la centralità della lotta alla mafia nella sua agenda politica: l’impegno “per un’Italia migliore, per noi, per i nostri figli e le nuove generazioni. Buon compleanno Paolo. Il tuo esempio, la nostra guida. Non ti dimentichiamo”, scrive sui suoi canali social il premier, postanto una foto del magistrato ucciso nel ’92 dalla mafia a Palermo, la sua città.

Si inaugura a Marsala il Museo “Paolo Borsellino”

Oggi, 19 gennaio, Paolo Borsellino avrebbe compiuto 84 anni. Il magistrato era nato nel 1940 nel quartiere della Kalsa,  nel cuore del capoluogo siciliano. Una vita trascorsa per e nella “sua” Palermo. Con una parentesi a Marsala. Il 19 dicembre 1986 Borsellino chiese ed ottenne di essere nominato procuratore della repubblica nella città della provincia trapanese. E oggi proprio lì l’amministrazione comunale e l’associazione nazionale magistrati  inaugurano  il Museo Paolo Borsellino. La sede è stata allestita in quello che fu l’ufficio di Borsellino, al secondo piano dell’ex palazzo di giustizia.

La strage di via d’Amelio colpì l’intero popolo italiano e resta incancellabile nella coscienza civile. Paolo Borsellino, insieme a Giovanni Falcone, aveva dimostrato che la mafia poteva essere sconfitta. Quel 19 luglio 1992, insieme a lui persero la vita gli agenti della scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. La sua eredità rappresenta un lascito perenne per chi onorano e si sacrifica ogni giorno per difendere i valori irrinunciabili di libertà e sicurezza.

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