Vannacci ammicca ma non conferma: correre alle europee? Potrei farci un pensierino, ma mi finanzierei da solo
C’è chi lo considera divisivo. Chi ne apprezza il potenziale dirompente. Decisamente, comunque, non passa inosservato il generale Vannacci. Di certo non ha lasciato indifferente il clamore suscitato dal suo libro Il mondo al Contrario, e tutte le polemiche che ne sono seguite, che lo hanno catapultato dal rigore degli ambienti militari alla decisamente più caotica ribalta mediatica, fino a far ipotizzare un suo sconfinamento in ambito politico.
Vannacci a tutto campo in un’intervista al “Fatto”
Così, il generale recentemente nominato capo staff dello Stato Maggiore del Comando delle forze operative terrestri, rispondendo in un’intervista a Il Fatto Quotidiano, alla domanda su una possibile candidatura alle prossime elezioni europee replica possibilista: «Potrei farci un pensierino». E riapre il dibattito intestato a suo nome. Del resto, come sottolinea lui stesso nell’intervista, riallacciandosi al successo editoriale che lo ha reso noto al grande pubblico afferma: «Quando vado in giro molte persone si vengono a complimentare. Mi dicono di andare avanti. Di non mollare. E di non tornare indietro. Persone di tutti i tipi: umili, benestanti, ex militari, operai».
Vannacci, patriarcato? «Non vedo alcuna cultura maschilista nella società»
Tanto che, riallacciandosi al libro che gli ha regalato la notorietà su vasta scala, sottolinea: «Circa 230mila in formato cartaceo. Si stima che circa 800mila copie girino col Pdf crackato. Credo che una buona fetta della società si ritrovi in quello che esprimo». E allora, soffermandosi nell’intervista sui temi all’ordine del giorno del dibattito politico, Vannacci smentisce la vulgata sul patriarcato, affermando di non vedere «alcuna cultura maschilista nella società. Le donne sono libere e indipendenti quanto gli uomini. Gli uomini forti, le persone forti, sono quelle che non si arrendono mai. Che perseguono i loro obiettivi a qualsiasi costo. E che non ricorrono né all’omicidio né al suicidio per affermarsi nella vita. Ma a questo tipo di persone sembra che la società inclusiva e progressista voglia rinunciare».
Candidatura alle europee? La risposta enigmatica del generale
Risponde con nettezza il generale, almeno fin qui. Poi, alla domanda per chi vota, Vannacci replica evasivamente: «Per Annibale o Giulio Cesare o Garibaldi, se si presentassero». E alla precisazione secondo cui Cesare non era “normale”, l’intervistato risponde tranchant che l’imperatore «è famoso per quello che ha fatto nella vita, non sotto le lenzuola». E anche quando arriva la domanda diretta, la risposta è solo possibilista: «Si candiderà alle Europee con la Lega?», chiede il giornalista. «Sono un soldato. Lei mi voterebbe se mi presentassi? Potrei farci un pensierino», è la replica del generale. Che poi aggiunge in calce: «Se dovessi fare una campagna elettorale userei il denaro che ho a disposizione. I finanziamenti di chi mi dovesse appoggiare. E i proventi del libro».
La Lega replica a “Report”: «Trattativa con Vannacci? Falso»
Infine, a margine dell’intervista e dopo la puntata di ieri sera di Report, che ha parlato di una trattativa per la candidatura del generale Roberto Vannacci. Compreso un “risarcimento” nel caso di una sua mancata elezione alle europee, la Lega ha puntualizzato replicando a quanto sostenuto nella trasmissione: «È totalmente falso. Temiamo che la vostra fonte sia la stessa di tante altre inchieste fantasiose finite nel nulla, come i presunti finanziamenti russi».