Tivoli, la Regione Lazio istituisce una commissione d’inchiesta sul rogo con 5 tecnici

11 Dic 2023 20:00 - di Alessandra Danieli

La Regione Lazio ha istituito una commissione di inchiesta sull’incendio divampato, nella notte tra l’8 e il 9 dicembre scorsi, all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli. La Regione ha adottato provvedimenti sulla verifica sugli impianti antincendio e le prove di evacuazione. Alle Aziende sanitarie locali, alle Aziende ospedaliere, all’Ares 118, ai Policlinici e agli Istituti è stato chiesto “di attivare immediatamente ogni necessaria procedura per la verifica straordinaria degli impianti. E delle procedure antincendio. E di fare le simulazioni di un’emergenza incendio al fine di effettuare la prova di evacuazione. Il tutto dovrà avvenire entro il 31 dicembre prossimo”.

Tivoli, la Regione Lazio avvia commissione d’inchiesta

“In relazione alle condizioni di emergenza – si legge in una nota della Regione –  sono state fornite alle Aziende indicazioni operative in considerazione della chiusura dell’ospedale San Giovanni Evangelista. Agevolare la dismissione ospedaliera attraverso percorsi di continuità assistenziale. Garantire la degenza nei tempi previsti e le dimissioni nei giorni prefestivi e festivi. Attuare le azioni organizzative al fine di ridurre la permanenza in pronto soccorso dei pazienti in attesa di ricovero. Ricorrendo anche alla rimodulazione temporanea delle aree disciplinari e al blocco dei ricoveri per le classi C e D per i prossimi 7 giorni”. La Regione Lazio ha chiesto anche di  mantenere la piena disponibilità dei posti letto “organizzativamente disponibili” nei reparti per acuti, riabilitazione e lungodegenza. “E di assicurare la pronta disponibilità delle ambulanze 118 in considerazione dell’attuale prolungamento dei tempi di percorrenza”.

Obiettivo: ricostruire la dinamica dell’incendio

L’indagine conoscitiva avrà il compito di ricostruire la dinamica dell’incendio. E di fornire eventuali ulteriori elementi di valutazione alla Direzione regionale Salute e Integrazione sociosanitaria. Necessaria ad elaborare eventuali soluzioni idonee a garantire la sicurezza delle cure. E a prevenire il verificarsi in futuro di eventi simili – sottolinea la Regione – la Commissione è formata da cinque componenti particolarmente qualificati interni e esterni all’amministrazione regionale. Si tratta dell’ingegnere Lucrezia Le Rose, dirigente dell’Area Patrimonio e Tecnologie della Direzione Salute e Integrazione sociosanitaria; Domenico Antonio Ientile, direttore sanitario dell’Ares 118; Giovanni Palombi, direttore Uoc Sicurezza e Prevenzione dell’Asl Rm2; ingegnere Virginia Caracciolo, direttore Uoc Gestione e Sviluppo delle Tecnologie, Uso razionale dell’energia, Manutenzione edile e Impiantistica dell’azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata; architetto Valentino Costantini, dirigente tecnico Uoc Patrimonio e Impianti fissi dell’azienda ospedaliera universitaria Sant’Andrea.

Al termine la relazione sui lavori coperti da segretezza

“La Commissione potrà essere integrata da ulteriori professionalità che si ritenessero necessarie”, comunica ancora la Regione. “A tale organismo, i cui lavori saranno coperti da segretezza come previsto dall’articolo 455 del Regolamento regionale numero 1 del 2002 e successive modifiche, sono conferiti i più ampi poteri di accesso. Di ispezione, verifica documentale, nonché di audizione di dirigenti, anche di livello apicale, di funzionari e di dipendenti dell’Asl Rm5”.

Nessun compenso ai commissari

All’esito dell’indagine conoscitiva, la Commissione dovrà relazionare direttamente alla Direzione regionale Salute e Integrazione sociosanitaria. Per l’attività di indagine non è previsto alcun compenso, salvo il rimborso delle sole spese vive effettivamente sostenute per l’espletamento dell’incarico e documentate dalle modalità stabilite dalla legge.

Direttore Asl Roma 5: Speriamo di riaprire presto

La previsione sulla riapertura dell’ospedale di Tivoli è difficile da prevedere.  Lo sottolinea il direttore generale della Asl Roma 5, Giulio Santonocito. “C’è una parte della struttura sequestrata dalla Procura che sta svolgendo degli accertamenti. Poi c’è una parte inibita dai Vigili del Fuoco che stanno svolgendo i loro rilievi. Inoltre, va evidenziato che la rete elettrica è stata danneggiata perché uno snodo importante era proprio nell’area interessata dall’incendio. La speranza è che non passino troppi mesi per riaprire l’ospedale”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *