Riforma del fisco e semplificazione, avanti tutta. Sì del Cdm al decreto sulla Pa e agli aiuti a Kiev
La riforma fiscale del governo Meloni procede a ritmo spedito. “Al prossimo Consiglio dei ministri, l’ultima riunione del 2023, saranno approvati altri decreti delegati attuativi della riforma del sistema tributario. Segnando l’avvio della rivoluzione fiscale del governo Meloni”. Lo rendono noto fonti di Palazzo Chigi al termine della riunione.
Cdm, via alla semplificazione della Pa
Nel decreto approvato oggi da Palazzo Chigi vengono semplificati i controlli nella pubblica amministrativa con l’eliminazione e la sovrapposizione. Il provvedimento, si legge in una nota, ”introduce un nuovo approccio nei rapporti tra le istituzioni e le imprese. Fondato sulla collaborazione, sulla premialità dei comportamenti virtuosi e volto, perciò, alla prevenzione degli illeciti”.
Controllo collaborativo e snellimento
Il decreto è composto da undici articoli e attua la semplificazione dei controlli sulle attività economiche prevista dalla legge sulla concorrenza. Il principio guida è quello del ‘controllo collaborativo’. Che ”deve guidare le imprese nello svolgimento corretto delle loro attività più che produrre sanzioni per chi non è in regola”.
Zangrillo: miglioriamo il rapporto con le Pa
‘L’obiettivo – spiega il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo – è quello di favorire le imprese e migliorare il rapporto con la Pa. Così da generare ricadute positive per l’intera collettività”. Si puntaa ridurre gli oneri amministrativi, soprattutto per le piccole imprese. Ad accrescere la trasparenza amministrativa, a incidere sui fenomeni corruttivi, migliorando la competitività e lo sviluppo del territorio. “Controlli più razionali – chiarisce – non significa infatti meno controlli, ma più efficaci”.
Urso: una riforma attesa da oltre 10 anni
Finalmente – aggiunge il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso – il nostro Paese si doterà di un nuovo sistema di controlli sulle attività economiche. Che saranno più razionali ed efficaci. ‘Per la prima volta i controlli saranno indirizzati dove il rischio è più elevato. Una riforma sfidante e innovativa, attesa da oltre 10 anni. Il governo è dalla parte di chi produce, al fianco delle imprese, avanti su questa strada”.
Divieto di ispezioni contemporanee
Con il decreto legislativo viene stabilita ”l’impossibilità di procedere in contemporanea a ispezioni diverse sullo stesso operatore. La limitazione delle ipotesi di accessi a sorpresa e la valorizzazione del contraddittorio anche nell’eventuale fase sanzionatoria”, si legge nella nota. ”Per la prima volta la Pubblica amministrazione direzionerà i suoi controlli dove il rischio è più alto. Alleviando dagli oneri dei controlli i settori dove è invece minore. Per la realizzazione di questo obiettivo viene introdotto un vero e proprio sistema di identificazione del rischio. Cui consegue il rilascio di un bollino certificativo di ‘basso rischio’. Con il diritto per l’impresa di essere sottoposta a controlli con un intervallo non inferiore a un anno”.
Il fascicolo informatico d’impresa
Strategico il cosiddetto “fascicolo informatico d’impresa”, che conterrà tutte le informazioni volte a garantire la non ripetizione dei controlli’. Lo schema del provvedimento prevede inoltre ”un periodo di ‘franchigia’ per chi ha superato positivamente un controllo. Per valorizzare la collaborazione e il dialogo tra le amministrazioni e le imprese viene infine introdotta, per le fattispecie meno gravi, una sorta di ‘diritto all’errore scusabile’. Uno strumento per consentire agli imprenditori in buona fede di sanare le proprie posizioni per linfrazioni che non recano danno all’interesse pubblico.
Aiuti a Kiev, proroga fino al 31 dicembre 2024
Infine su iniziativa dei ministri Crosetto, Tajani, e Giorgetti, e con il consenso dell’intero governo, il Consiglio dei ministri ha deciso la proroga fino al 31 dicembre 2024 alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti alle Autorità governative dell’Ucraina.Come fa sapere il dicastero della Difesa, il prolungamento del conflitto russo-ucraino, aggravato dalla crisi mediorientale, impone al governo Meloni una scelta di coerenza, di sostegno e di proroga degli aiuti all’Ucraina, in linea con gli impegni internazionali assunti dall’Italia in sede Ue e Nato.