Ospedale di Tivoli, Rocca: “Mai più. Istituiremo una commissione d’inchiesta regionale”

11 Dic 2023 13:36 - di Federica Parbuoni
ospedale di tivoli

Proseguono a tutto campo gli accertamenti per cercare di capire cosa sia accaduto esattamente in relazione all’incendio divampato venerdì sera all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli e costato la vita a tre anziani ricoverati nella struttura: la Procura, che ha aperto un fascicolo per omicidio plurimo colposo e incendio colposo, allo stato attuale a carico di ignoti, disporrà una maxi consulenza; la Asl Roma 5, che ha competenza sull’ospedale, ha avviato una indagine interna; la Regione Lazio istituirà una Commissione d’inchiesta.

La Procura verso una maxi consulenza su impianto antincendio e sistemi di sicurezza

Per quanto riguarda la maxi consulenza decisa dalla Procura di Tivoli, gli accertamenti con tutta probabilità riguarderanno il funzionamento dell’impianto antincendio e dei sistemi di sicurezza presenti nel nosocomio. Intanto i pm che si stanno occupando del caso, coordinati dal procuratore Francesco Menditto, hanno conferito l’incarico al medico legale e al tossicologo per le autopsie che si svolgeranno nei prossimi giorni. E, mentre continua l’audizione dei testimoni e l’acquisizione di una serie di atti e documenti, questa mattina intanto si è svolto un vertice fra inquirenti e investigatori a cui hanno partecipato i pm della procura, i vigili del fuoco, i poliziotti della squadra mobile e del commissariato.

L’indagine disciplinare interna aperta alla Asl

Risale già a sabato, poi, l’apertura dell’indagine disciplinare interna alla Asl. “Servirà anche a capire se la ditta incaricata ha ritirato i rifiuti e se lo ha fatto nel giorno e nelle ore stabilite”, ha spiegato il direttore generale dell’Azienda sanitaria Giorgio Giulio Santonocito, intervenendo in diretta nel corso della trasmissione di Rai 1 Storie Italiane. “L’impianto di sicurezza antincendio è ora sotto indagine. Certamente, molte delle cose che sono state dette sono parzialmente imprecise. Le squadre antincendio c’erano. L’impianto era costantemente in manutenzione ed era stato revisionato. Il piano di evacuazione esiste: ce lo hanno confermato i tecnici”, ha proseguito il dirigente, spiegando che è “un’altra inesattezza” anche il fatto che gli impianti dei gas medicali non funzionavano. “Abbiamo certezza, invece – ha chiarito – che hanno continuato a funzionare grazie ai gruppi di continuità”.

I primi riscontri sugli impianti e sulle porte tagliafuoco

Quanto alle porte tagliafuoco “erano state revisionate da poco tempo, altre erano state sostituite, alcune erano in ordinazione, quattro o cinque, e stavano per arrivare”. “Chi è entrato – ha proseguito Santonocito – ci ha detto che le porte sono state trovate funzionanti. Anche qui non significa che tutte abbiano funzionato. Alcune potrebbero essere state ostruite da qualche ostacolo fisico caduto durante l’incendio. Questo potrà essere accertato solo dalle indagini”. “Non mi permetto di smentire quello che hanno scritto i giornali. Sarebbe scorretto e arrogante smentire da parte mia alcunché”, ha poi precisato Santonocito.

Rocca: “Istituiremo una Commissione d’inchiesta regionale. Non deve accadere mai più”

Non ha voluto fare ipotesi sulle cause dell’incendio il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, spiegando in un’intervista al Messaggero di aspettare “la relazione dei vigili del fuoco e le conclusioni della magistratura”. Ma “in settimana – ha annunciato – verrà istituita una Commissione d’inchiesta regionale che non si sovrapporrà al lavoro degli inquirenti”. Il governatore, che ha chiarito che per la riapertura dell’ospedale “ci vorranno settimane”, stimando un tempo non inferiore ai 90 giorni, ha poi sottolineato che “non ci sono parole per descrivere questa tragedia”. “La mia vicinanza ai parenti delle vittime è totale, se lo vorranno io sono pronto a incontrarli. Come presidente della Regione Lazio ho il dovere di assumermi la responsabilità che non accada mai più”, ha aggiunto.

Schillaci: “Una sanità moderna non può prescindere dalla sicurezza”

Sull’incendio è intervenuto oggi anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, sottolineando che “una sanità moderna non può prescindere da ciò che è basilare, ossia la sicurezza dei luoghi dove si prestano cure e si prendono in cura i pazienti. Noi su questo siamo pronti a fare la nostra parte e a mettere a disposizione la competenze della nostre varie direzioni generali”.

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