Mes, Conte prosegue la sceneggiata contro il governo. Fdi: “E’ un comico che non fa ridere”
La maggioranza ha deciso di non sciogliere ancora il nodo Mes. In Commissione Bilancio alla Camera, Fratelli d’Italia, con la deputata Ylenja Lucaselli, ha chiesto un nuovo rinvio sulle proposte di ratifica del Meccanismo europeo di stabilità presentate dalle opposizioni. Per l’esponente di Fdi “non c’è urgenza”. E “non ci sono effetti negativi per gli altri Stati che possono comunque usufruire del Mes”. Pertanto, Lucaselli ha chiesto un ulteriore approfondimento che ha scatenato la solita sceneggiata da parte del Movimento 5 Stelle. Secondo la parlamentare pentastellata Daniela Torto, in Commissione è stata scritta “una brutta pagina a danno del Paese e ad umiliazione di chi lavora dentro questo Parlamento. Ci avete preso in giro con un teatrino da quattro soldi in cui Fdi chiede ancora approfondimenti sul Mes e la Lega al governo si dice impreparata. Eppure – ha rimarcato Torto in Aula – eravate voi ad accusare che il Mes era stato attivato. Era una bugia. Una buffonata da cui il M5S si sottrae”.
Mes, FdI chiede un approfondimento. Il M5S strepita
Il teatrino inguardabile viene subito restituito al mittente. Sempre in Aula Lucaselli ha replicato alla Torto: “Chiedere che vengano chiariti passaggi sulla programmazione è nel rispetto degli italiani, che vi piaccia o no”. Quindi la capogruppo in Commissione Bilancio rivolgendosi alle opposizioni ha chiesto: “Se il Mes era così importante perché non lo avete votato voi quando eravate in maggioranza?”. Al termine della capigruppo di Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani si è espresso sulla questione Mes: “Ne riparliamo domani mattina. Oggi pomeriggio l’Aula della Camera si sospende per gli auguri del presidente della Repubblica. Domani si riprenderà con gli ordini del giorno. Oggi c’è anche l’Ecofin, attendiamo anche l’esito della riunione”.
Conte va in tv ad insultare Meloni, ma la figuraccia è la sua
Ma la sceneggiata M5S non finisce qui. Ad alimentarla Giuseppe Conte, che anche martedì da Floris ha indirizzato una serie di invettive al premier Meloni che lo ha smascherato: il fax mostrato in Aula testimonia che fu il suo governo a firmare il Trattato sulla riforma del Mes. E lo ha fatto in piena crisi di governo, perché la crisi della maggioranza giallorossa è iniziata il 13 gennaio 2022 con l’uscita di Italia Viva. Conte fa il vanaglorioso, chiede di convocare il gran giurì. Va in tv ad insultare e a dare dei bugiardi agli altri.
Foti: “Conte si veste da diavolo del Mes dopo esserne stato l’angelo custode”
“Il leader Cinquestelle Conte assomiglia sempre più a un Giano Bifronte”. Va giù duro il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti. “Oggi ha annunciato che voterà contro la ratifica del trattato del MES che lui stesso aveva assentito quando era presidente del Consiglio. Ammettendo in questo modo di aver fatto sottoscrivere un pessimo trattato all’Italia. Cercare di prendere in giro gli italiani è il gioco preferito di Giuseppe Conte: prima aboliva la povertà con il reddito di cittadinanza. Poi ha indebitato la Nazione con il superbonus facendo credere che la ristrutturazione degli immobili fosse gratis. Oggi si veste da diavolo del Mes dopo esserne stato l’angelo custode”.
Mes, Speranzon: “Conte sfacciato: fu il suo governo a firmarlo”
Incalza FdI con Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario di FdI al Senato: “Da quando sono in Parlamento, che in origine volevano aprire come una scatoletta di tonno, i grillini ci hanno abituati a piroette ideologiche. Dunque, non stupisce la sfacciataggine con cui il loro leader Giuseppe Conte oggi inveisce contro il Mes”. “È opportuno ricordare – incalza Speranzon- che quando lui era presidente del Consiglio ha firmato il trattato di modifica del Mes, impegnando così l’Italia. Il Movimento 5 Stelle prosegue la sua tradizione: fondato da un comico, è oggi guidato da un altro comico, che però non fa affatto ridere”.
Filini: “Da Conte ciclopico insulto alla storia”
All’attacco va poi Francesco Filini, responsabile del programma di FdI: “Conte annuncia che non voterà il Mes per una questione di coerenza: perché dice che loro sono stati sempre contrari. Ma questo dichiarazione è un ciclopico insulto alla storia: la riforma del Trattato del Mes fu firmata proprio con Conte premier. Giuseppe Conte ha preso impegni internazionali per conto dell’Italia. Lo ha fatto già quando non aveva più una maggioranza politica a sostenerlo. E non è mai stato capace di far ratificare il Trattato firmato quando lui era premier. Ha lasciato il pacco ai governi successivi e ora dice che il M5S è sempre stato contrario al Mes. Quando invece il Trattato della riforma fu sottoscritto esattamente dal suo governo”. E conclude: “Ecco, in questa giravolta sta tutta la mancanza di serietà e l’incoerenza di un personaggio. Che è stato tra i principali protagonisti di un’epoca politica che gli italiani hanno voluto mettersi alle loro spalle”.