FdI replica a Conte: “Sul Mes si copre di ridicolo, fu lui a firmare il Trattato. Carta canta”
Rispondendo a Giorgia Meloni, nell’intervista al Foglio, Conte sul Mes si è smascherato da solo. Fu infatti il suo governo a firmare il Trattato sulla riforma del Mes. «Carta canta. E lo ha fatto in piena crisi di governo, perché la crisi della maggioranza giallorossa è iniziata il 13 gennaio 2022 con l’uscita di Italia Viva. È un fatto gravissimo». A dirlo è Francesco Filini, responsabile Programma di FdI, a proposito delle parole del leader M5s riportate dal quotidiano diretto da Claudio Cerasa.
Filini: “Sul Mes Conte gioca a fare il Masaniello”
«E oggi – prosegue Filini – l’ex premier si copre di ridicolo affermando che non voterà mai ciò che lui per primo ha avallato». «Prima prende impegni per conto dell’Italia e poi gioca a fare il Masaniello dicendosi contrario a rispettarli, pretendendo pure che ad onorarli sia l’attuale maggioranza. Perché – riprende il deputato FdI – la sinistra non ha mai voluto nemmeno presentare una proposta di ratifica sul Mes quando era in maggioranza? Noi siamo seri e pragmatici, facciamo solo gli interessi degli italiani, ed è quello che faremo anche questa volta. Ed è una novità rispetto al passato».
Da Matera a Pietrella: i parlamentari FdI replicano all’ex premier
Un concetto ribadito da altri esponenti di Fratelli d’Italia Domenico Matera, senatore della commissione Politiche Ue, infierisce: Conte «cerca goffamente di nascondere la realtà attestata da documenti ufficiali: il sì al Mes è arrivato dal suo governo giallorosso, per giunta in una fase di crisi che di lì a poco ne avrebbe cagionato la caduta. Dunque il M5s che oggi dichiara la propria contrarietà al Mes, pecca di incoerenza. Questa la verità che Conte non vuole accettare.
E Fabio Pietrella commenta: “Sulla vicenda Mes è bene che Giuseppe Conte si prenda le sue responsabilità perché è stato il suo governo, come dimostrano documenti ufficiali, a dire sì al trattato. Un sì giunto, però, quando già il Conte 2 non aveva più la fiducia e dunque era impossibilitato a ratificare. Oggi, assistiamo ad una capriola delle più spettacolari, perché il leader dei 5 Stelle dice apertamente che non voterà mai il MES, che però lui stesso ha approvato. E scarica sul governo Meloni un peso che spettava a lui. Non c’è che dire – conclude il deputato di FdI – complimenti per la coerenza».