Medio oriente, arrivano le minacce di Hezbollah: “L’Italia è nella coalizione del male”

29 Dic 2023 8:11 - di Carlo Marini
Hezbollah

«È imperativo affrontare la coalizione del male, rappresentata da America, Israele, Francia, Regno Unito, Italia, Germania e altri, con la coalizione del bene, rappresentata dalla resistenza in Palestina, Libano, nella regione e in paesi onorevoli come Iran, Yemen, Iraq e altri». È quanto ha detto oggi il numero due del gruppo libanese Hezbollah, Naim Qassem, durante il funerale di un combattente Hezbollah. Stando a quanto riportato dal quotidiano libanese L’Orient Le Jour, Qassem ha dichiarato che «il ruolo della resistenza in Libano e Iraq, insieme a Yemen e Iran, così come la resistenza a Gaza e in Cisgiordania, aiuta a contrastare il progetto (israeliano e americano) in Medio Oriente».

La minaccia di Hezbollah arriva dopo che l’Italia ha deciso di dislocare la fregata Fasan nel Mar Rosso. «L’Italia farà la sua parte, insieme alla comunità internazionale, per contrastare l’attività terroristica di destabilizzazione degli Houthi, che abbiamo già condannato pubblicamente, e per tutelare la prosperità del commercio e garantire la libertà di navigazione e il diritto internazionale», aveva annunciato nei giorni scorsi il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Sventato un attacco Houthi nel Mar Rosso

Proprio in queste ore, l’esercito degli Stati Uniti ha annunciato di aver abbattuto un drone e un missile balistico antinave lanciati dai ribelli yemeniti Houthi nel Mar Rosso meridionale, nell’ambito di attacchi contro imbarcazioni in risposta all’offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza. Il Comando Centrale degli Stati Uniti (CentCom) ha indicato che l’attacco è avvenuto tra le 17.45 e le 18.10 (ora locale) e ha confermato che non ci sono stati feriti o danni a nessuna delle navi che si trovavano nell’area attaccata.

Il portavoce militare dei ribelli Houthi, Yahya Sari, ha rivendicato l’attacco a una nave commerciale, la ‘Msc United’, “dopo che il suo equipaggio ha respinto per la terza volta il richiamo delle forze navali” yemenite e “ripetuti messaggi di avvertimento”. Attraverso il suo canale Telegram, il portavoce ha segnalato che gli Houthi hanno attaccato “con adeguati missili navali” e con “diversi droni obiettivi militari” in diverse “aree della Palestina occupata”, ribadendo ancora una volta “il continuo sostegno al popolo palestinese”, che è un” dovere religioso, morale e umanitario”.

Houthi, sostenuti da Hezbollah: “Continueremo ad attaccare le navi dirette in Israele”

Sari ha ribadito che gli Houthi continueranno ad attaccare le navi israeliane “o quelle dirette verso i porti della Palestina occupata”, finché non sarà consentito l’ingresso di cibo e medicinali necessari ai civili nella Striscia di Gaza, esprimendo il suo impegno affinché il resto dei traffici marittimi continui . I ribelli sostenuti dall’Iran, che dal 2015 controllano la capitale yemenita Sanaa e altre aree nel nord e nell’ovest del paese, hanno lanciato diversi attacchi contro Israele, sulla scia dell’offensiva militare israeliana contro Gaza.

Nell’ambito delle loro azioni nel Mar Rosso, hanno dirottato una nave, la “Galaxy Leader”, e causato danni ad almeno due navi con i loro missili e droni. La situazione ha portato varie compagnie, tra cui quattro delle cinque più grandi compagnie di trasporto marittimo del mondo, a sospendere le loro operazioni attraverso questa rotta marittima, fondamentale per il commercio internazionale, o a dirottare le loro navi attraverso rotte molto più complicate e lunghe che comportano la circumnavigazione del continente africano, doppiando il Capo di Buona Speranza.

Commenti

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  • Francesco Ciccarelli 29 Dicembre 2023

    Prima la guerra in Ucraina che ci ha privato del gas russo; poi la guerra d’Israele che rischia di aprire una nuova crisi petrolifera e di causare chissà quali conseguenze! Mandiamo le navi: perché non fermiamo gli schiavisti? Il commercio è vitale, va difeso senz’altro, ma proponiamo una soluzione diplomatica e speriamo che ci ascoltino! Prima il COVID, poi la crisi generale, non ci serve una guerra su larga scala!