Esce “Sole d’Occidente”, il libro sugli Amici del Vento a 40 anni dalla morte del fondatore Carlo Venturino

2 Dic 2023 20:24 - di Redazione
carlo venturino

Il 27 dicembre di quarant’anni fa moriva, in un incidente in moto, Carlo Venturino, fondatore degli Amici del Vento. La sua figura e l’esperienza del gruppo – che ha contribuito alla stagione di cambiamento della destra giovanile degli anni Settanta, il cui simbolo sono diventati i campi Hobbit – sono ora ripercorsi nel libro Sole d’Occidente (Passaggio al Bosco), scritto da Guido Giraudo e con la prefazione del fratello di Carlo, Marco Venturino.

In “Sole d’Occidente” il ricordo di Carlo Venturino a 40 anni dalla scomparsa

Nel volume sono raccolti “la storia, le immagini e le canzoni” di quell’esperienza, con “una testimonianza toccante che consente di ricordare la figura di Carlo, ripercorrendo anche la storia di uno dei più celebri gruppi della musica alternativa”, si legge nella presentazione che spiega come “Venturino è stato il fondatore e l’anima del gruppo musicale degli Amici del Vento, le cui canzoni, dagli anni Settanta a oggi, sono un riferimento costante per i militanti dell’area non conforme, non solo italiana”.

Una stagione di violenza, ma anche di speranze e passioni

“Canzoni che raccontato le violenze degli ‘anni di spranga’, la repressione del regime, le storture del sistema ma, anche, le speranze, i sogni e le passioni di una gioventù capace di affrontare ogni minaccia senza piegarsi”, prosegue la presentazione del volume, il cui titolo Sole d’Occidente richiama un verso che torna tanto nella canzone Amici miei quanto in  Nel suo nome, dedicata a Mikis Mantakas.

Un pezzo di storia che non appartiene solo alla destra giovanile

A raccontare questo pezzo di storia, che non appartiene solo alla destra giovanile ma al vissuto della nazione, è un giornalista, Giraudo, che ne ha fatto parte, scrivendo anche canzoni per gli Amici del Vento, e che negli anni ha poi promosso un prezioso lavoro di conservazione e approfondimento dando vita, tra l’altro, all’associazione culturale Lorien, un “archivio storico della musica alternativa, e non solo”.

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