A Firenze Sara Funaro, scelta dal Pd, è già nel mirino di Renzi: “Sarà fantastico sfidare l’ultra-sinistra…”

5 Dic 2023 11:38 - di Leo Malaspina

Come previsto,  a poche ore dall’annuncio della scelta di Sara Funaro come candidata a sindaco di Firenze, per conto del Pd e a nome del centrosinistra ma senza primarie, Matteo Renzi già morde l’Armata Brancaleone. A Firenze il Pd rinnega le primarie. E sceglie la candidatura alleandosi con la sinistra radicale: sarà interessante leggere il programma sull’aeroporto, sullo stadio, sui servizi pubblici. Sabato racconteremo con Stefi Saccardi perché noi la pensiamo in un altro modo. Ma proprio in un altro modo. Abbiamo scelto di fare la conferenza stampa in un luogo di libertà: le Murate. Ci vediamo sabato, inizia una sfida fantastica”, scrive su X il senatore fiorentino.

Contro Sara Funaro Renzi schiera Stefania Saccardi

L’ex sindaco di Firenze annuncerà ufficialmente le sue intenzioni in vista del voto comunale sabato prossimo insieme a Stefania Saccardi, vice presidente della Regione Toscana, che potrebbe correre come candidata sindaca per Italia Viva, partito che al momento non fa parte della coalizione che sostiene Funaro. Il luogo scelto per l’annuncio è quello dell’ex carcere delle Murate, da tempo trasformato in quartiere residenziale. “Il Pd dice no alle primarie e decide di scegliere il candidato sindaco con una consultazione interna, in contraddizione assoluta con i principi statutari del Pd. Una chiusura che mai si era vista in città e che forse non avremmo immaginato in questa forma. A maggio avevo chiesto le primarie. Ci fu un’alzata di scudi sproporzionata contro di me. Guai a interferire in un percorso già tracciato e che infatti si è concluso ieri sera sul nome predefinito da mesi e mesi. Ho capito subito che non c’era alcuna intenzione di cambiare ciò che era stato deciso da pochi. I dirigenti Pd me lo dissero chiaramente. Ho sperato che cambiassero idea… Davvero un’occasione persa per il Centrosinistra”, polemizza l’ex parlamentare Pd Maria Rosa Di Giorgi, ora esponente della direzione nazionale di Italia Viva.

Il manifesto politico della candidata del Pd

“Credo fermamente che gli anni e i luoghi nei quali nasciamo creino le basi per le strade che percorriamo durante la vita e che siano uno degli elementi fondanti dei nostri valori”. Così si presenta nel suo blog Sara Funaro, 47 anni, assessore al welfare e sanità, accoglienza e integrazione del Comune di Firenze, scelta dall’assemblea cittadina del Pd (senza le primarie) come candidata della coalizione di centrosinistra per la carica di candidata sindaca per succedere all’uscente Dario Nardella nella prossima primavera. Nata da madre cattolica e padre di religione ebraica (la stessa che lei ha abbracciato), Renzo Funaro, già presidente dell’associazione Opera del Tempio Ebraico, Sara Funaro è la nipote dello scrittore Piero Bargellini, sindaco democristiano di Firenze durante l’alluvione del 1966.

Psicologa e psicoterapeuta, l’assessore Funaro si è laureata in psicologia all’Università degli Studi di Firenze, si è specializzata in psicoterapia con un corso quadriennale in psicologia clinica presso il policlinico Le Scotte di Siena; ha svolto un corso di perfezionamento in osicoterapia fenomenologica all’Università di Urbino e ha frequentato un master di etnopsichiatria al Centre Devereux di Parigi.

“Sono nata nel 1976 a Firenze, anno in cui Tina Anselmi fu la prima donna italiana nominata ministro, portando avanti importanti battaglie per i diritti delle donne. Anno in cui Jobs e Wozniach, due appassionati di informatica in un garage della California con pochi dollari in tasca, fondarono la Apple. Anno in cui Larry Mullen intenzionato a mettere su una band, affigge un volantino con un appello a cui rispondono in quattro e nascono gli U2 – racconta di sé Sara Funaro – Sono nata negli anni in cui i sogni accompagnati da competenze e determinazione si iniziavano a realizzare. Sono nata in una città che si presenta da sola per bellezza e cultura, una città che è sempre stata baluardo della difesa dei diritti degli uomini, a partire dall’abolizione della pena di morte. Ho avuto la grande fortuna di crescere in una famiglia nella quale le differenze religiose, culturali e identitarie sono state sempre elemento di unione, attraverso il confronto e il rispetto reciproco”.

 

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