Un artista antifascista si fa pubblicità tra i compagni esponendo la Meloni con la svastica
Tu chiamala, se vuoi arte contemporanea, ma sarebbe il caso di definirla arte politica, antifascista, ma anche provocazione, colpo di teatro, se non ricerca di facile pubblicità. Ma poi, sarà davvero “arte” quella roba lì? Sta di fatto che alla fiera The Others-Art Fair di arte contemporanea, inaugurata ieri Torino, è esposto un quadro che rappresenta la premier Giorgia Meloni con tatuato sulla spalla un fascio littorio e una svastica opera di tale Javier Scordato, un artista di origini argentine che vive in Italia, che già nel 2017 aveva fatto discutere con un quadro che raffigurava l’ex sindaco di Torino Piero Fassino nudo, con le foto dei marò al posto delle parti intime, opera poi rimossa dall’esposizione. Un antifascista, guarda caso.
Meloni ritratta con la svastica da un artista che cerca di farsi notare da anni
Stavolta, a quanto pare, il quadro della Meloni non sarà rimosso, perché lei governa e qualcuno urlerebbe al “regime” e il signor Scordato, un nome che è tutto un auspicio, tirerebbe in ballo l’antifascismo e la dittatura e la libertà di espressione, quando invece il problema della sua opera “antifascista” è la bruttezza e l’inutilità. Anche se, pur non facendo riflettere su nulla, considerando la distanza politica della Meloni dal fascismo e dal nazismo, allo Scordato in questione sicuramente ha fatto tanta pubblicità, di cui evidentemente aveva bisogno. L’opera si intitola ‘Nazi-one (tabù istituzionale)’ ed è realizzata ad olio su una tela di 130×85 esposta nello stand ‘Velato rivelato’ “Il tatuaggio – spiega l’artista – rivela le radici di Giorgia Meloni, quello che lei non dice.
Non ha mai abbandonato la sua formazione politica, per lei l’antifascismo è un tabù. Viviamo in un Paese in cui la democrazia è nata dalla lotta della Resistenza – aggiunge Scordato – e pare incredibile che il governo attuale consideri l’antifascismo e questi principi come dei tabù, è una cosa imbarazzante”. Un delirio, in sintesi, quello di Scordato, al quale replica Fratelli d’Italia con ironia, che in questo caso basta e avanza…Foti e Montaruli: “Se questa è arte…”
Risponde per le rime Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. “La differenza tra arte e propaganda è la stessa che c’è tra un artista e un guitto. Quando chi si crede artista non ha argomenti validi o idee brillanti, scade nella banalità: è il caso di Javier Scordato che in una fiera a Torino esibisce un quadro raffigurante la presidente Meloni con tatuata fascio littorio e svastica. Ognuno sceglie il ruolo che più gli è congeniale: peccato che l’irrilevanza del comunicare possa semmai risultare penosamente ingiuriosa. Un modo come un altro per un signor nessuno di tentare di mostrarsi qualcuno, confermando come anche in questo caso chi crede di essere un dritto finisce per mostrarsi altro. Magari storto”.
Per la torinese Augusta Montaruli “il quadro raffigurante Giorgia Meloni, esposto alla mostra The Others- ART Fair, inaugurata a Torino, dimostra che la sinistra, anche sul piano culturale, è messa così male che, per avere la minima speranza di potersi definire tale, ha bisogno comunque di richiamare la figura di Giorgia Meloni. Le parole di ‘interpretazione autentica’ dell’artista sulla sua opera sono semplicemente un insulto. Essere definiti o, meglio, definirsi ‘artisti’ non può essere un lasciapassare per legittimare la diffamazione di cui anche gli organizzatori possono essere complici se non avviene presa di distanza netta. Una presa di distanza che vi fu quando venne preso di mira Fassino. Sono certa che il colto pubblico torinese saprà fare la differenza tra la provocazione riciclata e un’offerta culturale seria di cui, grazie all’impegno di chi dalle istituzioni si impegna a destra, il nostro territorio può finalmente godere”.