“Scherzo” telefonico alla Meloni, Gratteri gela la Gruber: “Non credo fossero comici russi” (video)

9 Nov 2023 9:46 - di Monica Pucci

Gelo, in studio, quando un’arrembante Lilli Gruber, alle prese con un polemicissimo neo procuratore di Napoli Nicola Gratteri, molto critico con la riforma della giustizia di Nordio, ha espresso forti perplessità sulla natura dello “scherzo” telefonico fatto dai due presunti comici russi ai danni di Giorgia Meloni. La conduttrice lo stimola sulla facilità con cui è stata bucata la sicurezza di Palazzo Chigi, Gratteri frena, la Gruber si indispone: “Comici russi? Scherzo? Formalmente è così, ma non sono così sicuro che sia uno scherzo e che quelli fossero comici russi…”. “Ma sarebbe ancora più grave!”, si indigna la Gruber. E Gratteri: “Non lo so, non sono informato, ma ho solo i miei dubbi sul fatto che quei due fossero comici russi, non credo che potessero avere tutta quella accortezza, ma non sono un esperto…”.

Telefonata alla Meloni, i comici che non erano comici ma spie

Il 18 settembre scorso due noti comici russi, Vovan & Lexus, considerati vicini ai servizi d’intelligence del Cremlino, avevano chiamato al telefono la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, uno dei due si era finto un leader africano. Insieme l’avevano coinvolta in una conversazione sulla politica estera. Il tentativo dei due era far cadere Meloni in una trappola diplomatica e farle dire frasi scomode sulla crisi migratoria, sui rapporti con il presidente francese Macron e sulla guerra in Ucraina. Cosa che non accadde perché la presidente del Consiglio rimase ferma sulle posizioni ufficiali del Governo. Ma sul fatto che quei due comici agissero da comici e non da spie di Putin, i dubbi di Gratteri sono anche quelli di tanti altri.

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