“Profili vaganti” dell’artista Valeria Catania in mostra al Tamara Concept Store di Roma

16 Nov 2023 13:00 - di Redazione
valeria catania

Venerdì 24 novembre, dalle 18 alle 22, il suggestivo showroom Tamara Concept Store, ai Parioli, terrà il vernissage della mostra “Profili vaganti” dell’artista Valeria Catania, durante la quale saranno esposte sei tele, una installazione e due sculture illuminate. All’interno di questo spazio, unico nel suo genere, interamente progettato dall’Interior designer Tamara Ceglia, non si è semplicemente visitatori, ma si diventa parte di un racconto più ampio, di una testimonianza del desiderio umano di bellezza, di armonia e di espressione di sé, in un sofisticato connubio tra design, arte e tecnologia.

Il sodalizio tra il Tamara Concept Store e “Profili vaganti”

Tra il Tamara Concept Store e “Profili Vaganti”, si legge in una nota, nasce più che una collaborazione, è un sodalizio che sicuramente stimola nell’osservatore degli interrogativi sulla connessione che vede da una parte la Designer, la quale ha la materia come punto di partenza del suo lavoro e deve compiere scelte innanzitutto estetiche e quindi di apparenza, e dell’altra l’artista, la quale, con le sue opere, attraversa l’apparenza per entrare nella sostanza intrinseca delle cose e delle persone. Nel Tamara Concept Store, fusione di creatività e ispirazione, a fianco ai brand più eclettici e stravaganti del panorama nord europeo, troviamo arredi, complementi, tessuti e raffinati materiali delle più esclusive aziende nostrane, ben sintetizzando il fatto che la decorazione d’interni sia ormai divenuta il volano identitario dell’eccellenza italiana nel mondo.

Da Valeria Catania un’arte che guarda a “innovazione e sostenibilità”

Nell’ottica del binomio “innovazione e sostenibilità”, che è al centro dell’attuale riflessione politica e sociale, l’impatto umano sull’ambiente diventa un tema importante anche nell’arte: Tamara Ceglia, dunque, sceglie Valeria Catania, che ammirandone innanzitutto l’operazione ecologica di recupero di materiali di scarto, che vengono rigenerati per riapparire sotto forma di opera. Le sculture della serie “Chirurgia plastica” alludono all’innovativa lavorazione operata dall’artista nei panni di un “chirurgo” intento a forgiare il corpo della materia, plasmata e trasformata in maniera estrema fino a forgiare nuove forme e nuove emozioni. Le creazioni della Catania, che ha esposto anche alla Biennale di Venezia, sono il risultato di un lungo percorso di introspezione, di un processo di sperimentazione di analisi concettuale e di tecniche: i mezzi che utilizza – plexiglass, assemblaggio di plastica riciclata, alluminio, bronzo, fluorescenze di colore e di luce – sono non convenzionali tanto quanto i valori morali ai quali fa riferimento.

Un gioco di luci e rimandi che “svela l’Io più puro”

Proprio l’uso della luce per le installazioni e per le sculture nasce come elemento simbolico che svela l’Io più puro: l’immagine che l’opera proietta, passando da una dimensione tridimensionale a una bidimensionale, è rivelatrice di interiorità. L’artista riflette, infatti, sul fatto che la nostra ombra sia sempre la stessa, anche quando ci cambiamo d’abito o ci modifichiamo il look, perché alla nostra proiezione non interessano le nostre sembianze. Ne scaturisce quasi una denuncia contro le convenzioni imposte dalla società, convenzioni che arrivano spesso a distorcere il reale. La collezione “Profili vaganti” ci conduce in un luogo silente fatto di volti, o meglio di profili, dalla linea semplice e stereotipata, che sembrano ripetersi all’infinito attribuendo alle opere un senso di mutevolezza, di cambiamento perpetuo, alla scoperta della propria natura. L’investigazione artistica della Catania è, infatti, rivolta a indagare l’animo umano, in un atto innanzitutto di ripiegamento interiore, interpretando la fatica che ciascun individuo deve affrontare nel percorso di ricerca del proprio autentico “profilo”.

In questa riflessione vengono coinvolti anche i nuovi mezzi di comunicazione: se da un lato non si può conoscere davvero se stessi, dall’altro c’è spesso l’indisponibilità a mettersi veramente in gioco. Con i social network, infatti, c’è la tendenza a creare profili ad hoc che sono maschere, che ci trasformano da persone a personaggi, ed ecco che il lavoro di Valeria Catania si struttura in una correlazione tra lo stato emozionale, la vita quotidiana e la dimensione sensoriale, in una meditazione sui mondi antitetici di essenza e apparenza.

(Foto dal sito di Valeria Catania)

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