Perugia, l’animatore orco accusato di abusi su una bimba di 6 anni evade dai domiciliari: il padre dà l’allarme

2 Nov 2023 16:58 - di Greta Paolucci
animatore

Alle accuse di violenza sessuale aggravata nei confronti di minore e detenzione di materiale pedopornografico, per l’animatore marchigiano 33enne che si trova agli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, si è aggiunta anche una denuncia per evasione. Sì perché l’uomo, che avrebbe abusato di una bambina di 6 anni mentre lavorava come animatore in una struttura ricettiva in provincia di Perugia, nelle scorse ore si è allontanato da casa proprio mentre era atteso per parlare davanti al giudice, sfuggendo al controllo delle forze dell’ordine. A dare l’allarme è stato il padre che, recatosi a casa del figlio, non l’avrebbe più trovato nella sua abitazione.

L’animatore accusato di aver abusato di una bimba di 6 evade dai domiciliari

Come riporta il quotidiano Il Corriere dell’Umbria, nella giornata di martedì 31 ottobre, dopo l’arresto, il 33enne ha lasciato la propria abitazione per circa tre ore, violando la misura degli arresti domiciliari. L’allarme del padre fa scattare la denuncia, e i militari si mettono immediatamente sulle orme dell’uomo che, rintracciato, denunciato e portato di nuovo nell’abitazione di Jesi, secondo quanto riferisce il giornale locale si sarebbe giustificato «dicendo di sentirsi oppresso in casa e di avere bisogno di prendere un po’ d’aria per tutelare la sua salute».

Il 33enne è scappato dalla sua casa di Ancona prima dell’interrogatorio: il padre dà l’allarme

Una risposta assurda che l’uomo ha dato rispetto all’ulteriore denuncia addebitata a suo carico. Così come la spiegazione che ha reso questa mattina quando, sentito dal giudice per le indagini preliminari, nel corso dell’interrogatorio di garanzia in merito alle accuse di aver abusato di una bambina di 6 anni mentre lavorava come animatore, il 33enne ha affermato di ricordare di essere rimasto solo con la piccola vittima e di aver semplicemente “giocato”. Di più, l’uomo si è detto confuso, senza negare che possa essere accaduto qualcosa. E il difensore a quel punto ha fatto presente che il suo assistito presenta «tratti infantili della personalità». Ed è, di fatto, «un malato bisognoso di cure».

L’animatore sotto interrogatorio: le risposte non plausibili e la richiesta del difensore

E infatti, finora, solo la patologia di cui soffre – che secondo il Gip del Tribunale di Perugia lo renderebbe «del tutto arrendevole agli impulsi devianti» – gli ha evitato il carcere. Ora però, il gip dovrà stabilire anche un eventuale aggravamento della misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, nella sua casa di Jesi, visto che il 33enne si è allontanato per alcune ore dal domicilio. Il difensore e l’indagato, allora, a quanto riferisce oggi il sito di Perugia Today, «non intendono opporsi a un’eventuale detenzione, se accompagnata da un trattamento psicoterapeutico e clinico».

L’animatore già condannato per fatti analoghi

Intanto, sul fronte delle indagini, emerge che i racconti delle molestie subìte dalla bambina in Umbria ricalcano quanto riferito già da una prima vittima di violenza esercitata da parte dell’uomo. E avvenuta nel 2019 nella Marche. Molestie sessuali per le quali il 33enne è stato condannato 6 anni di reclusione (è stato celebrato solo il primo grado di giudizio) e che sarebbero avvenute quando l’uomo lavorava come maestro in una scuola. Dopo questi fatti al 33enne era stato vietato di avvicinarsi a qualsiasi luogo in cui si trovino stabilmente dei bambini.

Le vittime e le denunce: le accuse speculari che gravano sull’animatore

Eppure, nonostante fosse sotto procedimento penale e già in cura, l’ex maestro, poi riciclatosi come animatore, nel frattempo è riuscito a procurarsi l’ingaggio estivo in Umbria e, nel mese di agosto, come già avvenuto in passato con una sua alunna, si è appartato con una bambina. La piccola ha poi raccontato al padre di quelli che non erano semplici abbracci, di quello che non era – come ha provato a dire il 33enne marchigiano al gip – semplicemente un “gioco”…

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