Nessuna bocciatura della Ue alla manovra, anche Gentiloni smentisce la sinistra
Non hanno letto bene le note della Ue sulla manovra e subito hanno tentato di percorrere la strada catastrofismo. Pd e Cinquestelle hanno rimediato l’ennesima figuraccia sulla manovra, dopo gli schiaffi ricevuti dalle “promozioni” della agenzie di rating. Leggendo le prime righe, hanno pensato a una bocciatura, Tutto è partito della raccomandazione del Consiglio all’Italia di utilizzare le risorse risparmiate ritirando le misure di sostegno varate con la crisi energetica provocata dalla guerra in Ucraina per «ridurre il deficit». Invece sono state usate per aumentare la spesa primaria netta. Da qui la conclusione – secondo i poco informati – che il nostro Paese non è considerato in linea con le raccomandazioni Ue. Ergo, una bocciatura. Poi però c’era l’aggiunta, che specialmente il M5S ha finto di non leggere: «Sulla spesa c’è l’effetto Superbonus», ossia la causa del buco è in primis dovuta allo strombazzato “strumento grillino” che ha causato solo danni.
Manovra, Gentiloni: nessuna bocciatura Ue
A troncare i sogni (e i nefasti festeggiamenti) della sinistra e dei Cinquestelle è stato Paolo Gentiloni, il commissario europeo dall’Economia, che di certo non è di destra: «Da parte della Commissione Europea non c’è nessuna bocciatura della manovra economica dell’Italia. La Commissione», dice, «ha rapporti costruttivi per definizione con il governo italiano, come con i governi dell’Unione in generale. Nel caso del disegno di legge per il bilancio, la nostra opinione dice che non è pienamente in linea con le raccomandazioni europee. Tradotto: non si tratta di una bocciatura, si tratta di un invito alla prudenza di bilancio e di un invito a utilizzare al meglio le risorse comuni europee. Non è una bocciatura, ma un invito in quelle due direzioni».
L’11 dicembre possibile arrivo in Senato
«La settimana prossima passeremo all’illustrazione degli emendamenti della manovra, oltre al voto sugli emendamenti del Dl Anticipi. Poi ci riuniremo per decidere i prossimi passi e procedere poi al voto degli emendamenti alla legge di bilancio». Lo ha spiegato il senatore Damiani (FI), uno dei relatori della legge di Bilancio. «Ma per il voto in Commissione sugli emendamenti si dovrebbe arrivare a quella successiva», ossia quella del 4 dicembre. L’approdo in Aula al Senato potrebbe quindi cadere nella settimana dell’11 dicembre.
Manovra: Fitto: seria e responsabile
«Siamo reduci in questi giorni da una legge finanziaria che io definisco seria e responsabile» che ha raccolto «i giudizi positivi di tutte le principali agenzie di rating e da parte dei mercati e delle istituzioni europee». È quanto ha affermato il ministro Raffaele Fitto. La manovra, inoltre, «dà l’idea di collegarsi a quel tema che è la stabilità che è stato evocato che rappresenta un punto di forza fondamentale per il nostro paese a prescindere da chi governa». La legge di bilancio «consente anche di poter guardare ai prossimi anni, di non dover affrontare delle scelte sempre e comunque con un angolo di visuale determinato dai mesi successivi» ma nelll’ambito di una legislatura. «Il lavoro che il governo sta portando avanti , sia sul fronte delle riforme che sul fronte delle scelte, va esattamente in questa direzione».
Foti: promozione delle agenzie di rating, delusione per la sinistra
«Immagino la grande delusione della sinistra alla vista dei giudizi arrivati delle grandi agenzie di rating sulla manovra voluta dal governo Meloni», ha detto a sua volta Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera. «Prima S&P, poi Fitch e venerdì, da ultimo, Moody’s: tutte promuovono a pieno la Legge di Bilancio italiana, con un miglioramento dell’outlook nazionale da negativo a stabile. L’ottimo lavoro del governo Meloni, evidentemente più meritevole degli altri che l’hanno preceduto, non ha poi lasciato indifferenti i mercati azionari, con lo spread che scende a 173 punti e il Ftse Mib come migliore listino europeo. Chi tifa contro l’Italia farebbe meglio a deporre le ‘armi’ davanti alla serietà del governo Meloni e all’attenta ed efficace gestione dei conti pubblici. Una grande vittoria per tutta l’Italia e per il rilancio della crescita nazionale».
Manovra, Liris: probabili emendamenti relatori
È molto probabile che arrivino emendamenti dei relatori alla legge di bilancio, oltre al maxiemendamento del governo. È quanto emerge al termine dell’Ufficio di presidenza della Commissione Bilancio del Senato. La conferma è arrivata dal senatore Guido Liris (FdI), uno dei relatori assieme ai senatori Damiani (FI) e Testor (Lega). «Probabilmente – spiega – se saranno necessari interventi correttivi, concordati con il governo, ci saranno delle misure da parte dei relatori». Se sarà necessario «un miglioramento della manovra, ci sarà un apporto tra governo e relatore, con un colloquio virtuoso, proficuo tra le due parti. Il relatore – sottolinea – diventa la figura che rappresenta e dà dignità al Parlamento ma riducendo al minimo i tempi di discussione, e anche i ritardi che ci possono essere. Si predilige snellezza e velocità, alla luce di quello che le agenzie di rating e l’Europa si aspettano da noi».
A sinistra non sanno più a che attaccarsi. Se non fosse che dovrebbero sparire (solo per ciò che hanno fatto durante la pandemia) farebbero pena, quasi tenerezza.