La padrona del cane precipitato in via Frattina esasperata: io minacciata e insultata sui social. Ora basta
Emilia Pawlak, la padrona del cane precipitato in Via Frattina, così come suo marito, i figli, li conoscono tutti come persone giovani, attive, educate e, soprattutto, che amano molto gli animali. Ma dal giorno di quel terribile incidente, quando il rottweiler Cody si è schiantato a terra precipitando dal terzo piano del palazzo, colpendo una ragazza incinta, la curiosità intorno a questa famiglia è diventata esagerata. E prodromica a continue intrusioni nella privacy dei suoi componenti. Un’attenzione ai limiti della morbosità che ormai non investe più solo vicini, conoscenti e negozianti della zona, infastiditi dall’indiscreto di turno che continua a fare ipotesi su quanto accaduto. Ma che coinvolgerebbe, a detta di quanto denunciato dalla stessa Emilia, una non meglio precisata pletora di utenti social che a furia di minacce, insulti e commenti, sta contribuendo a esasperare la situazione.
Cane caduto in via Frattina, la padrona denuncia: «Io minacciata e insultata»
«Dal giorno dell’incidente in cui il nostro povero Cody ci ha lasciati, le nostre vite sono state sconvolte. Sono oggetto di attacchi e false notizie. Sulle pagine dei social quotidianamente ci sono centinaia di commenti ed insulti per infangare la mia reputazione e dignità. Non posso più uscire di casa senza essere minacciata e insultata», ha dichiarato nelle scorse ore Emilia Pawlak, la padrona del rottweiler morto dopo essere precipitato dalla finestra di un appartamento di Via Frattina a Roma lo scorso 27 ottobre, quando una ragazza incinta di 28 anni è rimasta ferita.
«Anche i miei figli da quel giorno terribile sono sotto una pressione costante»
Una curiosità e un clamore eccessivi, quelle che la triste vicenda ha scatenato – e che social e tv hanno contribuito a rilanciare –. E che con il passare dei giorni si sono trasformati in attenzione morbosa e ostilità gratuita. «Anche i miei figli da quel giorno terribile sono sotto una pressione costante. Temono di uscire e di andare a scuola», continua la donna assistita dall’avvocato Michele Saveriano, e che – al culmine dell’esasperazione – ha avvertito: «Non consento a nessuno di continuare a rovinare la mia vita e quella dei miei figli, già fortemente turbata dalla perdita del nostro amato cane. Sono costretta a tutelare me e loro. Per questo ho già dato incarico al mio legale di procedere nelle sedi competenti».