Il parlamento Ue frena su Euro 7: maggioranza Ursula divisa. Urso: è un successo per l’Italia

10 Nov 2023 10:49 - di Giovanni Pasero
Euro 7

Le case costruttrici avranno più tempo per adeguarsi ai nuovi, più stringenti standard previsti dal regolamento Euro 7. Lo ha deciso giovedì l’assemblea plenaria del Parlamento europeo con 329 voti favorevoli, 230 contrari e 41 astensioni. Sul voto la maggioranza Ursola, che fin dalla sua nascita sostiene la Commissione europea, si è spaccata. A votare in favore della proposta sono stati i gruppi Ecr, Ppe e Renew nella loro quasi completezza e una buona parte del gruppo Id, quello di cui fa parte la Lega. I socialisti si sono invece spaccati: la maggioranza del gruppo, inclusa la delegazione dem, ha infatti votato contro.

Prima di essere approvata definitivamente la proposta – che fissa anche nuove disposizioni per la durata minima delle batterie – dovrà essere oggetto di negoziato con il Consiglio e la Commissione Ue nel corso del cosiddetto trilogo. Ma intanto è stata accolta come “un successo per l’Italia” da Adolfo Urso.

Urso: “Il voto su Euro 7 conferma che a Bruxelles c’è una nuova maggioranza”

«Finalmente, con il via libera nella seduta plenaria del Parlamento europeo sulla nuova versione del regolamento Euro 7, prevale la ragione sulla ideologia, un successo per l’Italia», dichiara il ministro delle imprese e del Made in Italy. «Una svolta netta e significativa – prosegiue Urso – La proposta sarà discussa ora in sede di trilogo. La posizione negoziale del Parlamento si fonda su un testo profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, che risponde a una visione concreta, realistica e pragmatica, sulla linea del governo italiano e su cui si era già aggregata una maggioranza di Stati nel Consiglio competitività. La votazione conferma inoltre il consolidamento di una nuova maggioranza politica in Europa che cambia gli assetti sulla transizione ecologica, grazie proprio al contributo del “Fronte della responsabilità” guidato dall’Italia e dai Paesi ‘like minded’».

Secondo il ministro delle Imprese e del Made in Italy, «il nuovo regolamento, su sollecitazione italiana, permette di salvaguardare la filiera dell’automotive, eliminando i vincoli più restrittivi per le emissioni e rinviando l’adozione della nuova normativa, garantendo più tempo alle aziende nella riconversione sia per i veicoli leggeri sia pesanti. Viene inoltre tutelata la filiera dei produttori di piccoli volumi, cioè l’alta gamma tipica della produzione nazionale, e quella dei veicoli commerciali – prosegue Urso -. Siamo finalmente sulla strada giusta per coniugare gli obiettivi di sostenibilità con le necessità del tessuto produttivo e del sistema sociale».

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