Il padre di Kimberly, scomparsa nel nulla: “Sono un morto che cammina, temo che faccia la fine di Giulia”
Nessuna traccia, da una settimana, di Kimberly Bonvissuto, la ventenne di Busto Arsizio di cui non si hanno più notizie dallo scorso lunedì: gli inquirenti ritengono ci siano “fondati motivi” che indicano un “allontanamento volontario”. La polizia del commissariato cittadino, coordinata dalla Procura di Busto Arsizio, sta attualmente lavorando al suo ritrovamento.
Il cellulare spento di Kimberly Bonvissuto
Kimberly Bonvissuto, alta 1,55 metri con i capelli rossi, è uscita poco dopo le 16 del 20 novembre. Aveva con sé solo lo smartphone, risultato spento, e un caricabatterie. Busto è stata passata al setaccio la zona attorno alla via dove vive la ragazza. Sono stati acquisiti i filmati delle telecamere, pubbliche e private. Ma le ricerche si sarebbero spostate anche lontano dalla città. Come spiega Il Giorno, potranno essere fondamentali gli accertamenti sul cellulare della giovane, che risulta spento. Attraverso il codice Imei e l’analisi dei tabulati, gli inquirenti stanno cercando indizi per rintracciare Kimberly. Straziante l’appello del padre di Kimberly, Mariano Bonvissuto: “Non voglio che quello che è successo nei giorni scorsi accada anche a mia figlia. Ora capisco il dolore che sta provando la famiglia di Giulia Cecchettin. Sono un morto che cammina”.