Il massacro di Hamas negli occhi dei superstiti: dopo le violenze, giocavano col seno di una donna stuprata e uccisa
Un orrore senza fine, una brutalità senza fondo. A un mese e due giorni dal terrificante attacco di Hamas al cuore di Israele, continuano ad emergere testimonianze agghiacciante sul massacro compiuto il 7 ottobre, scatenando la guerra che sta infiammando il Medio Oriente. Una carneficina che, proprio nelle ore in cui si tratta sulla liberazione degli ostaggi e sull’intesa di una tregua possibile, torna a quel terribile giorno di sangue e di terrore, quando i miliziani del gruppo terroristico hanno imperversato per le strade, portando stupri, violenze di gruppo, mutilazioni, sfregi e omicidi a sangue freddo nelle case di civili assaltate con furore e spietatezza. E ancora oggi chi è sopravvissuto a quella mattanza è tornato a testimoniarne su una barbarie che va oltre l’inimmaginabile…
Le testimonianze agghiaccianti del massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre
Così, mentre la polizia continua a interrogare i testimoni oculari, i superstiti di una strage che passerà alla storia come una delle più feroci mai compiute, come riferisce Libero tra gli altri, «per la prima volta gli investigatori di Lahav 433 della polizia israeliana hanno raccolto la testimonianza di uno dei sopravvissuti al massacro nel sud di Israele». Un uomo che, da un nascondiglio dove si era rifugiato, ha assistito allo stupro e allo scempio del corpo di una giovane donna, freddata con un colpo alla testa mentre veniva violentata.
Il racconto di un sopravvissuto: a una donna hanno sparato in testa mentre la stupravano e poi le hanno reciso il seno
A riportarne i macabri dettagli su X è il giornalista di Haaretz Josh Breiner, che ha visionato una parte della testimonianza. La donna, scrive, «è stata violentata. Era in piedi e sanguinava dalla schiena». Il suo carnefice «le ha tirato i capelli. Le ha sparato alla testa mentre la violentava. E non si è nemmeno alzato i pantaloni…». Poi, come se la ferocia esercitata su quella povera vittima non fosse ancora abbastanza, «le hanno tagliato il seno e ci hanno letteralmente giocato per strada», racconta il testimone che difficilmente potrà cancellare dagli occhi e dalla mente quel massacro a cui ha assistito impietrito in diretta.
Stupri di gruppo e corpi martoriati: così i miliziani di Hamas hanno massacrato le donne israeliane
Non solo. La polizia, secondo Breiner, «ha raccolto le testimonianze di decine di membri della Zaka che hanno affermato di aver trovato donne nude con ferite e con i genitali mutilati, comprese donne incatenate nude nella parte inferiore dei loro pantaloni». Sì, perché fino a questo momento, è stata l’organizzazione Zaka a ricostruire i momenti e a identificare le vittime di quel massacro del 7 ottobre, operando nei luoghi della strage di civili, dove ha recuperato e restituito un’identità ai corpi martoriati delle vittime di Hamas. Finora è dai loro racconti che si è potuto capire cosa è accaduto realmente nei raid nei kibbutz. Nell’assalto al rave party nel deserto. Per le strade e nelle case dove i miliziani palestinesi hanno compiuto la mattanza di donne, bambini, anziani.
Violenze di Hamas, la confessione di un miliziano arrestato: avevamo il permesso religioso di uccidere i bambini
Una strage di innocenti sequestrati. Torturati. Abusati. Mutilati e uccisi che, stando a quanto ha dichiarato uno dei miliziani arrestati dalla polizia israeliana, Hamas preparava da anni. Una missione che, ha confessato l’uomo – che, riporta Il Giornale, «si è dichiarato responsabile del massacro in una comunità, ed era a capo di una squadra che ha torturato e ucciso soldati, residenti e guardie di sicurezza» – aveva ricevuto ordini precisi. Ordini che comprendevano il “permesso religioso” di uccidere dei bambini perché «cresceranno per essere soldati». Con facoltà di decapitarli anche. Il motivo? Seminare la paura tra gli israeliani». Una paura che si è indissolubilmente tramutata in sangue.