“Hanno sventrato una donna incinta e decapitato il feto”: l’atroce racconto del diplomatico annienta Jasmine Cristallo (video)

26 Ott 2023 11:56 - di Giulia Melodia
Jasmine Cristallo

Mentre ancora si procede con esegesi strumentali e giustificazioni di sorta sull’analisi delle dichiarazioni di Guterres all’Onu – rettifiche pseudo-riparatorie del segretario generale comprese – nella puntata di ieri di Stasera Italia l’ex ambasciatore di Israele Dror Eydar mette i puntini sulle “i” e non concede via di fuga o possibilità di redenzione per quanto compiuto dai terroristi di Hamas nel massacro di civili israeliani del 7 ottobre. nessun orpello giustificazionista, neppure lessicale. Niente salvataggi diplomatici o inutili giri di parole sulla barbarie dei tagliagole di Gaza. Nessun gancio lanciato all’interlocutrice di turno, l’ex sardina, oggi piddina, Jasmine Cristallo, che come Guterres poche ore prima di lei, prova a sparare nel mucchio e a buttarla sulla questione palestinese, menando il can per l’aia tra storia bellica e negoziati infiniti.

Il racconto dell’orrore dell’ex ambasciatore di Israele mette a tacere Jasmine Cristallo

Così, a supporto della veemenza delle sue argomentazioni, l’ex ambasciatore racconta in tv un esempio terrificante della carneficina messa in atto con l’attacco al cuore di Israele. Una vicenda delle tante, tantissime purtroppo, che fin qui neppure i video drammatici e le agghiaccianti denunce social sono riusciti a far emergere tra le innumerevoli testimonianze dell’orrore inferto. Un racconto brutale, quello di Eydar, come efferata è la storia che racconta. «I terroristi di Hamas hanno dato il via a una degenerazione morale senza precedenti», comincia a spiegare il diplomatico che nello sguardo infuocato racchiude il dolore e la rabbia di una barbarie impossibile da metabolizzare (e men che mai provare a giustificare). E prosegue: «Questi criminali hanno ucciso una donna israeliana incinta. Le hanno aperto la pancia mentre era ancora in vita, e hanno decapitato il feto».

«Hanno sventrato una donna incinta e poi hanno decapitato il feto»

Parole che penetrano come una lama affilata le orecchie e le menti di conduttore e ospiti in studio. Un racconto dell’orrore a cui l’ex ambasciatore non fa sconti, come anticipato. Neppure nel definire i tagliagole che hanno messo le radici a Gaza, di cui il diplomatico rigetta la definizione di “miliziani”, andando finanche oltre quella di “terroristi”. «Animali» li definisce allora Eydar  riallacciandosi a quanto già sostenuto dal governo israeliano sui macellai di Hamas. La dem Jasmine Cristallo, per quanto immortalata dalle telecamere in un’espressione di spaesamento e sconcerto, prova a contenere quel fiume in piena di parole. Descrizioni, termini che, tra indignazione e sgomento, rompono gli argini della narrazione televisiva e ci proiettano in una dimensione difficile da definire e delimitare.

L’ex ambasciatore denuncia la brutalità di Hamas. Jasmine Cristallo prova a giocare la carta “umanitaria” per i palestinesi

Una dimensione di ancestrale disumanità che immagini e echi di uno scempio che arrivano dritti allo stomaco di telespettatori e ospiti in studio ricostruiscono in tutto il loro orrore. Una realtà che sfugge ai limiti di una dialettica possibile, rispetto alla quale la carta della pietas e del politicamente corretto declinato alla storia dell’atavico conflitto israelo-palestinese, non è non può essere un jolly sfoderato alla bisogna… «Lì non ci sono animali, ci sono persone. Ci siamo dimenticati il principio di proporzionalità? Lei ha detto che devono morire tutti», prova a obiettare la Cristallo cercando di riportare la discussione su binari “umani” e traiettorie umanitarie.

Guanti di velluto per chi ha usato clava e machete?

Ma la gittata del colpo che l’ex ambasciatore ha lanciato con il racconto curdo elargito in prima serata – uno dei tanti, purtroppo – è già andata oltre quei confini. Pertanto, il tentativo di Jasmine Cristallo di ridimensionare menzionando tappe, convegni, mozioni e trattive. Il suggerimento tra le righe di usare i guanti di velluto con chi ha maneggiato machete e clave, non può che cadere nel vuoto. Anche perché, come ha ribadito l’ex ambasciatore ancora una volta ieri in tv, la risposta di Israele deve essere dura. Perché – come ha ricordato Eydar da Porro – qui si mette in discussione la tenuta e l’esistenza stessa dello Stato ebraico. Che i nemici di Hamas e i jihadisti islamici in loro supporto, hanno dichiarato di voler cancellare dalle mappe geografiche.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *