Frode telematica, condannato il re delle criptovalute, Bankman-Fried. Rischia 100 anni di carcere
Brutte notizie per Sam Bankman-Fried, l’enfant prodice inventore delle criptovalute. La giuria federale di New York alla fine del processo lo ha ritenuto colpevole di tutti e sette i reati di truffa dei quali era accusato nel colossale scandalo che ha visto il crack del grande crypto-exchange Ftx. Dalla gloria alla polvere in pochi mesi. Da capo di un impero miliardario a una quasi certa condanna di decine di anni di carcere. Tra i reati quella di frode telematica, cospirazione e riciclaggio di denaro.
Condannato per frode il re delle criptovalute
Secondo l’accusa dei procuratori federali, Bankman-Fried aveva sottratto dieci miliardi di dollari dai soldi dei clienti per altri scopi. Dalle donazioni di fondi ai partiti alla copertura delle falle di un’altra società, Alameda Research. Altri soldi, invece, erano andati a sostenere la sua vita extralusso. Il caso è scoppiato alla fine dell’anno scorso quando improvvisamene la piattaforma si è trovata al collasso verso la bancarotta.
Condannato a decine di anni di carcere
Il verdetto di colpevolezza è arrivato dopo meno di cinque ore di camera di consiglio dei dodici giurati (nove donne e tre uomini). Al termine di un processo che si è svolto a New York ed è durato un mese, meno del previsto. L’ammontare della pena verrà annunciato il 28 marzo del prossimo anno. Ora Bankman-Fried rischia decine di anni di carcere, fino a un massimo di un secolo. I suoi legali non l’hanno presa bene. “Rispettiamo la decisione dei giurati – ha commentato l’avvocato Mark Cohen – ma siamo molto delusi dal risultato. Il signor Bankman-Fried si ritiene innocente e continuerà con vigore a difendersi dalle accuse”.
I legali hanno ricorso in appello
I legali hanno annunciato ricorso in appello. “L’industria della criptovaluta – ha dichiarato il procuratore distrettuale di Manhattan, Damian Williams – può essere nuovo. Interpreti come Sam Bankman-Fried possono essere nuovi. Ma questo tipo di frode è vecchio quanto il mondo”. Alla lettura della sentenza, la madre, Barbara Fried, seduta in prima fila, ha cominciato a piangere. Il padre, Joe Bankman, è rimasto impassibile.
L’enfant prodige si difende: mai truffato
La pubblica accusa ha potuto contare sul pentimento e la cooperazione di numerosi ex stretti collaboratori di Bankman-Fried. Alla fine il grande accusato ha deciso di testimoniare direttamente in propria difesa. E ha sostenuto di non aver mai voluto truffare nessuno. Di aver voluto anzi costruire una nuova industria che fosse regolamentata e di essere solo colpevole di non aver istituito migliori pratiche di gestione del ischio.