Da Bertinotti a Veltroni: un promemoria per Elly. I leader che non hanno avuto paura di Atreju

17 Nov 2023 17:03 - di Guido Liberati
Atreju, Bertinotti, Schlein

«C’era un tempo nel quale Fausto Bertinotti non aveva timore a presentarsi e dialogare, pur dall’orgoglio della diversità delle posizioni, ora colgo che le posizioni sono cambiate», osserva Giorgia Meloni commentando l’annunciato “no” di Elly Schlein all’invito formulato dei giovani di Atreju.  «Io – osserva il presidente del Consiglio – mi sono sempre presentata quando sono stata invitata e sono stata io ad aprire agli inviti. Ricordo diversi capi di governo della sinistra, l’attuale commissario europeo (Gentiloni), Enrico Letta. Sarebbe una delle pochissime volte in cui una persona dice di no».

Una posizione ribadita in queste ore anche dall’ex senatore Pd, Carlo Cottarelli. «Schlein doveva andare ad Atreju e invitare Meloni ad andare alla prossima festa dell’Unità», dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, Cottarelli.

Quando Almirante andò a Botteghe Oscure per rendere omaggio a Berlinguer

Il caso di Elly Schlein che ha detto” No, grazie”, ad Atreju, la festa di FdI. I cronisti politici non possono non ricordare a proposito di ben altre scelte, quanto accadde alle esequie del leader comunista Enrico Berlinguer, nel giugno dell’84. Con un raro coraggio, viste le circostanze e le asperità politiche del momento, ai funerali si presenta Giorgio Almirante. «Sono venuto per salutare un uomo onesto», dice il leader Msi varcando la soglia di Botteghe oscure. Massimo Magliaro, ex braccio destro di Almirante, ha ricordato più volte: «All’uscita mi disse, telefona a donna Assunta. Dille che è andato tutto bene». Non molti anni dopo, nell’88, furono Giancarlo Pajetta e Nilde Iotti a rendere omaggio alla salma di Almirante ai suoi funerali. Altri tempi, altri scenari. Altre personalità politiche.

I precedenti nella tana del lupo: da Fini a Bertinotti

Ma la sostanza del leader che decide di varcare la soglia della “tana del lupo” dell’avversario non cambia. Nel ’95 Walter Veltroni invita Gianfranco Fini ad un faccia a faccia alla festa dell’Unità: “Il valore della festa è questo, confrontarsi tra schieramenti avversari con rispetto e nel comune obiettivo di lavorare per il bene del Paese”, dice Veltroni. L’album dell’94 è invece pieno di foto di Indro Montanelli sotto il simbolo della Quercia: il giornalista è ospite d’onore alla festa dell’Unità di Modena, accolto con una standing ovation (Montanelli ha appena litigato con Berlusconi e lasciato il ‘Giornale’). “Vi prego, basta applausi, ve lo chiedo per legittima difesa”, implora il giornalista. Foto per foto, resta negli annali quella del ’96 del Gabibbo con Massimo D’Alema, in visita agli studi Mediaset: “Un’azienda che è un patrimonio per l’Italia”, dice il segretario del Pds. Poi, con il passare degli anni, la politica cambia. Aumenta la quota spettacolo. E i faccia a faccia insoliti tra i leader si moltiplicano.

Atreju e i faccia a faccia: da Berlusconi a Bertinotti, da Fico a Letta

Atreju ne ha fatto un marchio di fabbrica. Alla festa di FdI si sono visti, negli anni, Silvio Berlusconi, Fausto Bertinotti, Rosy Bindi, Walter Veltroni, Luciano Violante, Nicola Zingaretti, Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Matteo Renzi, per citarne alcuni. Tutti, Bertinotti incluso, sono rimasti vittime di scherzi e spietate goliardate dei giovani “fratelli” d’Italia. La Schelin non ci sarà.

Lollobrigida sul No della Schlein: “Atreju era un’opportunità di confronto”

Come osserva il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, «se fosse stata invitata e non volesse partecipare è una scelta libera. Noi siamo sempre aperti al confronto e non abbiamo paura di confrontarci in nessun luogo, abbiamo sempre partecipato alle feste del Pd e ad Atreju abbiamo avuto ministri del Pd e dei Cinque stelle». «Sentivo che lei si confronta solo in Parlamento – aggiunge Lollobrigida – Ci mancherebbe, ciò non toglie che i partiti sono un elemento essenziale della vita democratica e i luoghi in cui ci si confronta sulle differenze e soprattutto sulle convergenze per il sistema Italia penso possano essere un’opportunità».

 

 

 

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