Crozza accusa il Secolo di essere “meloniano”: non li ha mai letti i giornali che esaltano la Schlein?
L’ultima puntata di Fratelli di Crozza, andata in onda sul Nove, ha avuto 1.223.000 (share 6.4%): nel monologo di punta, il comico e imitatore Maurizio Crozza ha preso di mira anche noi del Secolo d’Italia. La satira è questa e ci abbiamo riso sopra anche in redazione. Con la sua ormai nota cifra satirica, Crozza ha ironizzato sui titoli dedicati da questo giornale al governo Meloni.
Maurizio Crozza punge il Secolo filo-Meloni: tace sui giornali filo-Schlein
“Tutto quello che fa la Meloni, secondo il Secolo, è storico”, ghigna il comico ligure partendo dal titolo dedicato all’accordo con l’Albania sui migranti. Per poi mostrare altri articoli del nostro sito che produce centinaia di contenuti ogni giorno. Davanti a una produzione enorme alcuni termini possono ripetersi, ma è sul termine “storico” che Crozza e i suoi autori fanno ironia. Bene, per un attimo usciamo dal gioco dei comici e vediamo in quali occasioni è stato usato il termine “storico”
Accordo sull’Albania. Quanti governi italiani hanno firmato un accordo del genere in passato? Crozza questo omette di dirlo. Se i suoi autori non glielo hanno scritto nel copione, glielo diciamo noi: nessuno. Quindi definire “storico” quell’accordo non è un’iperbole. Come non è stata un’esagerazione definire una “svolta storica” il Piano Mattei nel titolo del 24 luglio del Secolo. Nonostante i sorrisetti di Crozza, il 27 luglio c’è stato il primo incontro della prima donna premier (e di destra, cosa che per il Secolo non è un fattore minimale) della storia d’Italia, alla Casa Bianca, come va definito? Ordinario? Banale? Rituale? Non si può non definire storico. E anche altri quotidiani lo hanno definito con termini simili. Come storico è stato il suo intervento alle Nazioni Unite: non a caso, è stato citato anche da testate internazionali. Insomma, Crozza ha preso in esame quattro titoli dedicati a eventi non ordinari, fuori dal comune, che il Secolo ha riportato con giusta e inevitabile enfasi.
Del resto, Crozza fa il suo lavoro di comico e di intrattenitore satirico. A voler essere pignoli, però, ci sono diversi giornali, presuntamente indipendenti che, invece, hanno un atteggiamento acritico e plaudente nei confronti di alcuni leader politici. Titoli e articoli osannanti nei confronti della segretaria del Pd, Elly Schlein. Quelli sì, con autentico sprezzo del ridicolo.
La squadra di autori di Crozza non se n’è mai avveduta. Quando Crozza prenderà di mira pure certi titoli pro Schlein di alcuni giornali, noi del Secolo abbiamo già pronto il titolo: “Puntata storica di Fratelli di Crozza”.