Chi era davvero Nino Strano: il racconto di Buttafuoco tra Edith Piaf e Franco e Ciccio (video)
“Il dandy Nino Strano è morto e merita di essere raccontato”. E a raccontarlo è Pietrangelo Buttafuoco in uno dei suoi “salamini” per Il mix delle 23 di Giovanni Minoli su Rai Radio 1, intitolato “La mortadella e il cachemire”. “Nino Strano è l’esempio di una destra, eccentrica tutta di libertà“, spiega Buttafuoco, ricordando, con l’eleganza immaginifica che lo caratterizza, l’intelligenza estrosa, la produzione artistica e i vezzi di questo “esteta della politica”, in cui tutto, a partire da “quella sua faccia da attore, bello da far perdere la testa”, rappresentava “la conferma del fatto politico per eccellenza: quello dell’arte”. “Perfino con un boccone di mortadella, purché caro Giovanni, in pendant col pullover di cachemire”, conclude Buttafuoco, chiudendo il suo salamino sull’episodio con cui lo aveva aperto: il ricordo della mortadella “mangiata in faccia a Romano Prodi”, che fu “una beffa dadaista, non una volgarità”.
Il “dandy” votato all’arte, la libertà, le idee e la trasgressione
E poi ancora, tra stacchi musicali di Edith Piaf e Franco e Ciccio, dalle parole di Buttafuoco riemerge il Nino Strano aiuto regista di Mauro Bolognini, “discepolo” di Franco Zeffirelli, “artista purissimo” al servizio della lirica e autore del libro La libertà è un hula hoop, fatto di “pagine tutte di idee e trasgressioni, nel racconto della sua stessa vita, guascona, libertaria e sublime anche nei vizi”. “Senatore della Repubblica, Nino sfoggiava a Palazzo Madama cachemire raffinatissimi, sfoderava ventagli di preziosa madreperla, portando con sé, nella sua segreteria politica un codazzo multicolore, sgargiante di fedelissimi come neppure un Pedro Almodovar avrebbe potuto immaginare nei suoi film”, racconta ancora Buttafuoco, ricordando che “quando Gianfranco Fini, al tempo leader di An, disse che un omosessuale non poteva fare l’insegnante, lui, assessore al Turismo e Spettacolo in Sicilia, da Taormina commentò così: Picciotti, il segretario ha detto che non si può fare il maestro, non l’assessore”.
Buttafuoco racconta Nino Strano: due minuti per capire chi era davvero questo “esteta della politica”
E, allora, vale la pena ascoltarlo dalla voce di Buttafuoco questo ritratto di Nino Strano, che “se n’è andato nel bellissimo novembre di Catania”, cogliendo un momento di grazia anche nel congedarsi prematuramente.