Tassi Bce, Lagarde annuncia il sospirato stop al rialzo. Solo una boccata d’ossigeno: “Prematuro parlare di taglio”
Tassi Bce, dopo 15 mesi di morsa stretta al collo di famiglie e imprese. E dopo dieci rialzi consecutivi che hanno portato il costo del denaro al livello più alto dall’introduzione della moneta unica, ieri la Banca centrale europea ha messo in stop – ma solo per il momento si è affrettata a precisare Christine Lagarde – i ripetuti aumenti dei tassi d’interesse iniziati più di un anno fa: nel luglio 2022. Ma è ancora presto per cantare vittoria e festeggiare purtroppo. Non si tratterebbe di più che una boccata d’ossigeno lungamente attesa da mercati e osservatori specializzati – in allarme soprattutto dopo l’ultimo colpo di coda inferto con il rialzo di 25 punti base deliberato di misura a settembre –. Insomma, solo uno spiraglio di luce in fondo a un tunnel buio di mannaie economiche e sacrifici…
Tassi Bce, dopo 10 rialzi il Consiglio decide una pausa
L’asse del problema, infatti, ora si è spostato sulla durata della scure dei rialzi. E sul combinato disposto della crescita al palo, insieme alle conseguenze sull’economia globale dell’acuirsi del conflitto in Medio Orient. A cominciare, naturalmente, dall’impatto sui prezzi dell’energia. Così, dopo avere attuato da luglio 2022 dieci rialzi consecutivi dei tassi di interesse, con un aumento cumulato di 450 punti base, la Banca Centrale Europea mette in pausa i rialzi dei tassi e «tira il fiato» – come previsto dai mercati – ricorrendo a una pausa. E aspettando di verificare l’andamento dell’inflazione nelle prossime settimane. Nella riunione “in trasferta” ad Atene, infatti il Consiglio Direttivo ha deciso di mantenere fermi i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali. Sulle operazioni di rifinanziamento marginale. E sui depositi presso la banca centrale che restano rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.
Una boccata d’ossigeno: ma ora è focus sui tempi
A indicare questa possibilità, peraltro, erano state le parole della stessa presidente Christine Lagarde che, in occasione dell’ultimo “ritocco” da 25 punti, deciso il 14 settembre scorso, aveva affermato che ora «il focus si sposta sulla durata» di mantenimento dell’attuale livello di tassi. Pertanto, nell’ufficializzare l’annuncio, la Bce motiva la sua decisione scrivendo che «le nuove informazioni hanno confermato sostanzialmente la sua valutazione precedente circa le prospettive di inflazione a medio termine». Anche se «ci si attende tuttora che l’inflazione resti troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato», la crescita dei prezzi «ha registrato un netto calo a settembre, ascrivibile anche ai forti effetti base. E gran parte delle misure dell’inflazione di fondo ha continuato a diminuire. I passati aumenti dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo seguitano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento, frenando in misura crescente la domanda. E contribuendo pertanto alla riduzione dell’inflazione».
Tassi Bce, Lagarde: non si è discusso su un taglio. È prematuro
Una pausa inferta da riscontri economici e da tempi fisiologici di reazione che se da un lato allenta la morsa dei continui rialzi. Dall’altro non esclude però un intervento sui tagli. Non a caso, la presidente della Bce Lagarde, nella conferenza stampa seguita alla riunione del Consiglio Direttivo che ha mantenuto fermi (per il omento) i tassi, ha sottolineato che nella riunione di ieri «il Consiglio direttivo non ha affatto discusso di un taglio dei tassi». Affermando tranchant che «è assolutamente prematuro persino discuterne. Ora non è tempo di una forward guidance, ma di attenersi alle decisioni già adottate». Di più. Paventando anche ulteriori colpi di scure, la Lagarde ha anche aggiunto: «La decisione di mantenere fermi i tassi di interesse non significa che non li alzeremo più». Per ora, dunque, non resta che accontentarsi di un freno alla corsa dei rialzi dei tassi annunciata dalla Bce. Uno stop su cui il il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani ha commentato: «Finalmente la Bce ha deciso di non continuare ad alzare i tassi d’interesse. È una buona notizia per l’economia». Un sospiro di sollievo dal fiato corto, ma meglio che continuare in apnea…