Roma, nuovo sgombero all’ex Penicillina. Ma la giunta Gualtieri ha ritirato i fondi per la riqualificazione
Sgombero a Roma, sulla via Tiburtina, dell’ex fabbrica della Penicillina nel quadrante Nord Est della città. Non è la prima volta che si procede allo sgombero dell’edificio fatiscente che diviene rifugio di sbandati e clandestini. Era accaduto nel 2018 e a maggio del 2022. Eppure la ex fabbrica torna sempre a popolarsi di senzatetto e migranti irregolari.
“Numerose le persone all’interno – informa il sito Agi.it – alcune delle quali sono state bloccate dopo aver tentato la fuga. Tra cui un cittadino straniero che si è lanciato a torso nudo tra le auto sulla via Tiburtina. Che è stata chiusa al traffico e poi parzialmente riaperta. Sono almeno due i pullman con all’interno gli occupanti appena sgomberati”. Sono 32, al momento, le persone che sono state identificate.
Si sperava in un recupero dello stabile per porre fine al degrado che affligge i residenti di San Basilio e Tor Cervara. Ma i fondi con i quali l’amministrazione Gualtieri aveva ipotizzato una riqualificazione sono stati, a inizio agosto, dirottati su altre urgenze.
“Sulla base di nuove valutazioni degli interessi pubblici è emersa l’opportunità di rimodulare la destinazione di tali fondi (pari a euro 1.135.000) su interventi più urgenti di riqualificazione e messa in sicurezza di aree degradate. Connotate da una maggiore incidenza di fenomeni criminali e da particolari rischi per la sicurezza urbana” si legge nell’atto datato 3 agosto.
la notizia aveva mandato su tutte le furie i residenti, che hanno parlato di una zona senza controllo. Una “Caivano” a Roma. “Dopo il nostro sopralluogo – dichiarano il consigliere capitolino Mariacristina Masi e i consiglieri del Municipio IV Matteo Mariani, Costanza Onofri, Luca Scerbo e Roberto Santoro – e il nostro sollecito ad intervenire, affinché fosse sgomberata la struttura dell’ex fabbrica Penicillina, apprendiamo che questa mattina è avvenuto lo sgombero della struttura. Un ringraziamento a chi di competenza e alle forze dell’ordine per la celerità con cui sono intervenuti per evitare che la situazione degenerasse dopo le numerose segnalazioni degli abitanti limitrofi”.
“E’ un segnale importante che ci pone adesso nella condizione di approfondire, in vista dei progetti di Expo 2030, cosa l’Amministrazione intenda fare nell’area e di sollecitare tavoli con tutti gli attori coinvolti, affinché nelle more dei progetti si trovi una soluzione”, concludono.