Prato, clandestino pakistano aggredisce una 20enne: “Mi ha toccato il seno e ha provato a trascinarmi via”
L’ultima spaventosa denuncia per violenza sessuale arriva da Prato. Più precisamente dal centro cittadino della città Toscana, dove in Piazza Mercatale, un 31enne clandestino, un pakistano, nell’arco di una sola serata è riuscito a molestare due ragazze e ad aggredirne una terza. Poi, tutte e tre insieme, lo hanno denunciato, dopo che alcuni amici delle vittime dell’uomo lo hanno seguito fino all’arrivo della polizia che l’ha arrestato. Un molestatore seriale e uno stupratore in azione, a quanto si deduce dalla ricostruzione che la ragazza – una 20enne – che oggi raccontando quanto accadutole la sera tra martedì e mercoledì scorso, dalle colonne della Nazione dichiara: «Quell’uomo mi fissava, poi mi ha toccato il seno e ha provato a trascinarmi via. Sono scappata… Mi ha fatto schifo sentire le sue mani sul mio corpo. Mi sono sentita violata».
Prato, molesta 2 ragazze e ne aggredisce una terza: fermato un clandestino pakistano
«Ho visto quest’uomo che mi fissava in maniera morbosa. Lì per lì non ci ho fatto caso», racconta la vittima dell’agguato sessuale a La Nazione, che la sera in cui l’incubo ha preso corpo e ha assunto un nome, si trovava ai tavolini di una gelateria che era chiusa, con alcuni amici. lei lo ignora, volta lo sguardo altrove, crede che quell’insistenza possa non avere seguito. E invece ignorarne le attenzioni “morbose” non le basterà: lei si incammina, il pakistano la segue e, come descrive lei stessa al quotidiano toscano, «mi mette una mano intorno ai fianchi. Mi sono girata di scatto, spaventata, ho visto la sua faccia contro la mia. Mi sono divincolata, gli ho gridato. A quel punto lui mi ha toccato il seno, tentava di trascinarmi via. Gli ho tirato una spinta. È stato terribile».
Mentre la ragazza cerca di allontanarsi, il pakistano la pedina e l’afferra alle spalle
Da lì, poi, la corsa verso una pasticceria, dove la ragazza in fuga ha cercato rifugio, e dove è arrivata tremante. L’orco capisce di aver perso la presa, e che sarebbe meglio allontanarsi. Ma gli amici della ragazza lo inseguono, e chiamano la polizia. E oggi, la domanda torna a riaffacciarsi nella mente della vittima, continuamente: «Cosa sarebbe potuto succedere se fossi stata sola?». A quel punto tutte e tre le ragazze, attenzionate più o meno pesantemente dal 31enne clandestino, uniscono le forze, si fanno coraggio e vanno a sporgere denuncia. «Dopo tutto quello che si sente dire sulle ragazze molestate e violentate durante la movida o dai recenti fatti di cronaca l’attenzione deve essere molto alta», ribadisce la 20enne.
«Adesso ho paura che possa accadere di nuovo»
Una ragazza che, dopo quanto accaduto, e ancora sotto choc, ammette: «Ho paura adesso. Voglio essere libera di uscire da sola, anche di notte, ma dopo quello che è accaduto ho timore che possa succedere di nuovo». Intanto, tra le righe della ricostruzione di quella notte di violenza e paura, emerge che lo straniero 31enne fermato, non solo non si è lasciato scoraggiare dalla presenza di altre persone intorno alla vittima, ma forse non era neppure ubriaco o alterato in qualche modo. «Me lo ha chiesto anche la polizia, ma non lo so. È stata una questione di attimi», confessa. Resta il fatto che comunque non è stato lui a demordere per primo dai suoi intenti criminali: «Assolutamente no. Sono stata io a fuggire…». E quella lucidità, quella prontezza, l’ha salvata da un incubo ancora peggiore.