Pietro Orlandi insiste: “Il Vaticano sa tutto. In due audio su WhatsApp c’è la verità su Emanuela”

6 Ott 2023 10:35 - di Penelope Corrado
Pietro Orlandi, Emanuela

Inizierà in Aula al Senato martedì 10 ottobre alle 16.30 l’esame per l’istituzione della Commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta,per la scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.

Dopo il voto della Camera quello di palazzo Madama costituirà il via libera definitivo alla Commissione, che sarà formata da 20 deputati e 20 senatori. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo come riferito in Aula dal presidente di turno Mariolina Castellone.

Proprio in queste ore a ilGiornale.it Pietro Orlandi accoglie con fiducia la commissione. «Credo che sia la strada giusta per arrivare alla verità. Mi auguro che ci sia l’approvazione anche dal Senato subito dopo la pausa estiva». La cronista gli chiede: «Ha sempre detto di cercare Emanuela “viva»,  «E continuerò a farlo finché non avrò la prova del contrario». Pietro rivela: «Ci sono alcuni messaggi messaggi WhatsApp tra due persone vicine a Papa Francesco, inviati da telefoni riservati della Santa Sede, che parlano di movimenti legati alla vicenda di Emanuela».

Pietro Orlandi insiste sulla pista del ricatto al Vaticano

Per il fratello di Emanuela Orlandi, la 15enne scomparsa a Roma il 22 maggio 1983, «la verità è scomoda e a nessuno interessa cercarla davvero». Pietro dice alla giornalista Rosa Scognamiglio del Giornale: «All’inizio ero molto entusiasta di questa iniziativa della Santa Sede. Ma considerando la piega che stanno prendendo le indagini, dubito che la loro intenzione sia quella di far emergere la verità e dare giustizia a Emanuela».

E a proposito della scomparsa di Mirella Gregori, accomunata nella commissione d’inchiesta parlamentare, «non credo che il rapimento di Emanuela sia legato alla scomparsa di Mirella Gregori». Per Pietro Orlandi «non ci sono elementi che accomunano le due vicende, neanche le presunte rivendicazioni de ‘l’amerikano’. Anzi, le dirò di più su Mirella Gregori: credo che bisognerebbe riaprire le indagini. A parer mio, ci sono dei verbali che andrebbero nuovamente esaminati».

 

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