Migranti, Tajani riparte da Tunisi. Immigrazione regolare e impresa: così contrasteremo i trafficanti
Migranti, il vicepremier Tajani riparte da Tunisi e dai colloqui col suo omologo in Nord Africa sulla gestione dei flussi regolari. Un dialogo aperto che oggi si aggiorna alla crisi in Medio oriente. Nell’agenda del ministro degli Esteri, allora – atterrato poco fa per la sua missione a Tunisi insieme al ministro dell’Agricoltura Lollobrigida e del Lavoro Calderone – un bilaterale con il corrispettivo titolare del dicastero tunisino, Nabil Ammar, durante il quale si parlerà anche della crisi tra Israele e Hamas. Non solo: tra i colloqui previsti dalla missione, il leader di FI ha in programma anche quello con il presidente Kais Saied, protagonista di un braccio di ferro con l’Ue proprio sui migranti. E con Tunisi che per il momento sembrerebbe voler respingere i fondi stanziati da Bruxelles per ridurre i flussi.
Migranti, Tajani a Tunisi, tra gestione dei flussi regolari e crisi tra Israele e Hamas
L’approccio, dunque, sarà quello incentrato sull’apertura al dialogo e la ricerca di una soluzione stabile possibile, che disciplini il traffico dei flussi con nuovi canali di migrazione regolare, riducendo il rischio di infiltrazioni terroristiche e dando la possibilità a 4.000 lavoratori tunisini qualificati di venire a lavorare in Italia. Sono queste, dunque, le coordinate di riferimento di Tajani in missione a Tunisi e l’ordinata e l’ascissa previste nel memorandum d’intesa che le parti firmeranno oggi a Tunisi.
Tajani a Tunisi per la firma del memorandum: «Così contrastiamo i trafficanti»
«Noi vogliamo rafforzare la migrazione regolare contro l’immigrazione irregolare e contro i trafficanti di esseri umani», ha quindi precisato il ministro. Aggiungendo a stretto giro: «Vogliamo dare lavoro a persone che vogliono essere impegnate. Che sono formate. E che non andranno in giro per l’Italia, ma andranno direttamente a lavorare nell’agricoltura o nell’industria», ha sottolineato Tajani.
I punti salienti del memorandum d’intesa che si firmerà oggi a Tunisi
Un accordo importante che arriva in un momento di stallo della trattativa in corso da mesi col governo tunisino che, enunciazioni, applicazioni e declinazioni a parte, mira ad approfondire la collaborazione italo-tunisina nel settore migratorio e a rafforzare la cooperazione con un partner d’importanza strategica per il nostro Paese. Posizioni che sono alcuni dei punti salienti e degli scopi della missione del titolare della Farnesina, anche dal momento che la Tunisia è il primo Paese destinatario dei rimpatri dall’Italia. Basti considerare, infatti, che ne sono già stati effettuati 1.615 dall’inizio dell’anno al 6 ottobre scorso.
Migranti e non solo, Tajani a Tunisi: la parte economica nelle sessioni dei colloqui
Ma la missione, come noto, si tiene in un momento drammatico per il Medio Oriente, infiammato dallo scontro aperto tra Israele e Hamas, che sarà inevitabilmente uno dei temi dei colloqui nella capitale tunisina. Con l’Italia decisa a proseguire l’azione diplomatica per la de-escalation del conflitto e scongiurare uno “spillover” in tutta la regione. Non solo. La trasferta istituzionale di Tajani in Tunisia avrà anche una consistente parte economica.
Italia-Tunisia tra cooperazione e traguardi
I tre ministri, infatti, incontreranno la comunità imprenditoriale italiana nel Paese e parteciperanno alla sessione di chiusura dei lavori di una missione di attori istituzionali e imprenditori italiani sulla sicurezza agro-alimentare in Tunisia. L’Italia è stata nel 2022 il primo partner commerciale. Il primo fornitore. E il secondo cliente della Tunisia. L’interscambio è stato di 7,1 miliardi di euro (+29,6% rispetto al 2021), con un saldo commerciale positivo per il nostro Paese di 846 milioni. Ora si va avanti.