Meloni visita a sorpresa la Sinagoga di Roma: “Difenderemo i cittadini ebrei da ogni attacco” (video)

10 Ott 2023 13:57 - di Stefania Campitelli

Visita a sorpresa della premier Giorgia Meloni alla Sinagoga di Roma per portare solidarietà alla comunità ebraica, in queste ore drammatiche per l’orrore degli attacchi terroristici di Hamas. Il presidente del Consiglio ha incontrato il rabbino capo Riccardo Di Segni con il quale ha avuto un incontro privato di oltre un’ora. Un colloqui fuori programma visto che nell’agenda della premier c’era la partecipazione alle celebrazioni per i 70 anni di Eni.

Meloni visita la Sinagoga di Roma

“Il senso di questa visita è chiaramente portare la solidarietà alla comunità ebraica romana e italiana. Perché nelle scene terribili che arrivano da Israele c’è qualcosa di più di quello che si vede in un normale ma già tragico scenario di guerra”. Così Meloni lasciando la sede della Sinagoga della capitale, presa d’assalto da cronisti e cineoperatori.

In Hamas vedo l’odio verso un intero popolo

“Nella caccia casa per casa ai civili, nel rastrellamento di bambini, giovani, c’è l’odio verso l’intero popolo“, continua la premier. “Qualcosa di più per la lotta contro lo stato di Israele. Quindi io penso che difendere il diritto all’esistenza e alla difesa di Israele significa difendere questi giovani, questi bambini, queste donne”, ha detto ancora il presidente del Consiglio sottolineando la necessità di intensificare la protezione dei cittadini di religione ebraica.

Difenderemo i cittadini ebrei da ogni attacco

“Anche sul nostro territorio – ha specificato –  perché il rischio di emulazione degli atti criminali da parte di Hamas potrebbe arrivare anche da noi. Quindi sono qui a dire che difenderemo questi cittadini, da ogni forma di antisemitismo”. Ieri, in occasione del 41esimo anniversario della attacco terroristico del 9 ottobre 1982, durante la festa di Shemini Atzeret, che colpì  la Comunità ebraica della Capitale, Meloni ha rivolto un messaggio commosso parlando di una giornata buia.

Attentato 1982, “una giornata buia per l’Italia”

“Una ferita per la Nazione che ancora non si è rimarginata”, ha scritto in una nota. “Nessuno ha pagato per le bombe e le raffiche di mitra che quel giorno hanno spezzato la vita di Stefano, devastato una famiglia, provocato dolore in tante altre e sconvolto un’intera comunità”. Nell’attentato morì un bimbo di due anni, Stefano Gaj Taché,  e trentasette persone rimasero ferite. “Oggi – ha scritto la premier – rinnoviamo l’impegno per non dimenticare ciò che è successo e per continuare a chiedere che sui fatti di quella terribile giornata sia fatta verità storica e processuale. Dopo i fatti orribili e barbari che stanno avvenendo in Israele – ha concluso –  il governo esprime la sua vicinanza e la sua solidarietà al popolo d’Israele e alle comunità ebraiche italiane. Il terrore non prevarrà mai”.

La telefonata con Netanyahu

All’indomani dell’attacco di Hamas contro Israele la premier Meloni aveva espresso la vicinanza dell’Italia allo Stato ebraico in una conversazione telefonica con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Nella quale ha ribadito la piena solidarietà del governo italiano per gli attacchi subiti assicurando che Roma lavorerà con i partner internazionali per coordinare il sostegno.

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