L’ultimo delirio della Schlein: proposta di legge per vietare di intitolare strade ad Almirante

4 Ott 2023 13:43 - di Monica Pucci

Con un Pd a pezzi, il valzer delle correnti che lo scuote, la minoranza interna che si prende gioco della segreteria e le liti quotidiane con gli “alleati” grillini, Elly Schlein prova a riprendersi il partito con un “evergreen“, l‘antifascismo moderno. Quel “mantra” politico che già aveva condotto la sinistra a una pesante sconfitta alle elezioni Politiche, visto che agli italiani, dell’enunciazione ideologica di una parte politica, non frega nulla, soprattutto se da quel fronte non arriva uno straccio di proposta percorribile e credibile. Ma Elly si mette la camicia della partigiana e tira fuori due proposte di legge “necessarie per fare i conti fino in fondo con la storia, perchè senza memoria non si possono porre le basi per un futuro migliore”. La Schlein vuole la linea dura contro la minaccia della “propaganda fascista e nazifascista” e annuncia pene con reclusione fino a un anno e sei mesi. Ma c’è di più, il delirio arriva a voler vietare i ricordi del grande leader di destra Giorgio Almirante, con il “divieto di intitolare strade, piazze, monumenti o sacrari a esponenti del partito o dell’ideologia fascista”. E’ chiaro che l’obiettivo è lui, vista la propaganda che la sinistra, da quando c’è la Meloni al governo, ha lanciato ogni qual volta un Comune “di destra” ha votato per l’intitolazione di una via al leader missino scomparso.

La Schlein vuole “cancellare” Almirante…

“Non una operazione nostalgia ma vogliamo tutelare una memoria collettiva”, ha spiegato la capogruppo dem a Montecitorio Chiara Braga. “E’ importante riattualizzare la legge Scelba/Mancino”, ha spiegato invece il responsabile Cultura e informazione Sandro Ruotolo che si è rivolto alla Meloni: “Cerca di presentarsi come moderata in Europa, sostenga le nostre proposte di legge antifascista. Da che parte sta?”. “Non vogliamo limitare la libertà, è tutto il contrario. Vogliamo contrastare un fenomeno eversivo, un pericolo per la democrazia”, ha detto il deputato dem Andrea De Maria, che si è concentrato sulla Pdl sulla toponomastica: “E’ indecente nominare vie e piazze a gerarchi o esponenti del fascismo. Oggi non c’è un provvedimento che impedisce di farlo. Noi individuiamo figure specifiche e se la legge fosse in vigore non ci potrebbe essere nessuna strada dedicata a Almirante…”.

E la segretaria, con faccia tosta, ribadisce: “Noi come Pd ci opponiamo a ogni tentativo di riscrittura della storia. La Costituzione è antifascista, saldata attorno a principi in gran parte ancora non attuati nel Paese. Come il diritto alla Salute, negato nel momento in cui ci sono persone che ricevono appuntamenti per una visita tra due o tre anni. Come sul lavoro. La Costituzione deve guidare politiche pubbliche che producono giustizia sociale e invece siamo a fronte a una maggioranza che sembra orientata a principi altri”. Di questo passo e con questi argomenti triti e ritriti, la sinistra prepara la sua prossima sconfitta, alle Europee…

 

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