L’Imam di Pisa giustifica Hamas: “È stato un atto di resistenza”. FdI: rischio proselitismo in Italia

12 Ott 2023 13:19 - di Davide Ventola
imam Pisa

«Quella palestinese è la resistenza contro un’occupazione militare che va avanti da molti anni nell’indifferenza generale dell’Occidente»: le deliranti parole che giustificano la strage di Hamas sono state pronunciate dall’imam di Pisa, Mohammad Khalil, in un’intervista a La Nazione.

L’imam di Pisa, che ha ribadito di avere parlato a titolo personale e non per il suo ruolo politico e religioso, ha aggiunto che «così come gli ucraini hanno diritto a difendersi dall’aggressione militare di un altro Paese anche i palestinesi hanno diritto alla resistenza e a difendersi dall’oppressore».

Carlo Fidanza, capodelegazione di Fdi al Parlamento europeo, ha commentato a Ping Pong su Radio1 Rai le parole del religioso islamico. «Sono parole inaccettabili, c’è un rischio di proselitismo che deve indurci ad alzare il livello di guardia anche nel nostro Paese. Se devono rafforzare le difese soprattutto se ci sarà l’offensiva di terra da parte degli israeliani. L’offensiva di terra sarà benzina per la propaganda dei fondamentalisti e rischia di crearsi un incendio non solo in Cisgiordania e nei paesi arabi ma anche in Italia. Bisogna innalzare il livello di attenzione e tutelare le comunità ebraiche in Italia e nei luoghi di culto islamici dove ci possono essere predicazioni di natura fondamentalista. L’Europa – ha aggiunto Fidanza – ha pagato già in questi anni un tributo di sangue doloroso al terrorismo di matrice islamica».

L’imam di Pisa aggiusta il tiro: “Non ho appoggiato alcun tipo di barbarie”

Durissimo anche il commento dell’europarlamentare leghista Susanna Ceccardi che ha parlato di dichiarazioni «inaccettabili, perchè complici di un brutale massacro di centinaia di vittime innocenti israeliane». «L’Ue deve sollecitare gli Stati membri a fermare ogni progetto di costruzione di nuove moschee su tutto il territorio comunitario, fino a quando permarranno le fortissime tensioni internazionali a cui stiamo assistendo, con verifiche a fondo affinché non ci sarà l’assoluta certezza che esse non siano utilizzate come megafono per diffondere messaggi di odio e violenza”, ha aggiunto Ceccardi.

A stretto giro è arrivata la controreplica dell’imam di Pisa: «Non ho mostrato alcun tipo di ostilità nei confronti della comunità ebraica, che rispetto da sempre, né ho appoggiato alcun tipo di barbarie. Essere pro Palestina non significa automaticamente appoggiare le morti di civili innocenti. È meschino rivoltare parole a proprio piacimento per far passare il messaggio che torna più comodo: la moschea è un luogo di culto che, al contrario di quanto dice Ceccardi, è un luogo controllato, accessibile a tutti, volto alla tutela della comunità».

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