Insulti sessisti a Dafne Musolino, Italia Viva accusa Cateno De Luca. Il sindaco si difende: no, è stato Renzi
Italia Viva contro il sindaco di Taormina e leader del movimento “Sud chiama Nord”, Cateno De Luca. Il quale ha apostrofato con termini volgari come «sculettatrice» e «puttana politica» le parlamentari Maria Elena Boschi e Dafne Musolino. Quest’ultima è recentemente passata da “Sud chiama Nord” a Italia Viva. «A nome della nostra comunità – scrive la coordinatrice di Italia Viva Raffaella Paita – esprimo solidarietà a Maria Elena e Dafne e annuncio che i nostri legali citeranno in giudizio Cateno De Luca. Il risarcimento sarà devoluto a un’associazione di vittime della violenza sulle donne. Siamo sicuri che questo modo di fare di De Luca porterà rapidamente altre formazioni politiche a interrompere i rapporti con chi insulta le donne e usa la violenza verbale come stile di comunicazione».
Il sindaco respinge tutte le accuse e se la prende con Matteo Renzi, affermando che sarebbe stato Renzi ad usare un linguaggio da “verme politico” facendo passare Dafne Musolino come una “puttana politica” e annuncia a sua volta querele.
“Non ho ascoltato quanto detto da Cateno De Luca, ma se fosse vero quanto leggo sarebbe gravissimo. Gli insulti di qualunque tipo, a maggior ragione quelli sessisti, dovrebbero essere lontani dalla competizione politica”. Così all’Adnkronos Ylenja Lucaselli, deputata di Fratelli d’Italia, commenta le parole di Cateno De Luca.
“Se vogliamo che la politica torni a essere autorevole bisogna innanzitutto smetterla con gli insulti gratuiti di ogni genere e tipo e tornare alla discussione seria”, spiega ancora. Sul silenzio della sinistra, Lucaselli dice che “non mi aspettavo comportamento diverso. Hanno sempre avuto un doppio metro per misurare cosa è giusto e cosa no a seconda che abbiamo in simpatia oppure no i soggetti colpiti”.