“Il Giornale” pubblica le foto dei bimbi uccisi da Hamas. Ma la propaganda anti-Israele ancora parla di fake news

13 Ott 2023 12:06 - di Vittoria Belmonte

Oggi Il Giornale ha deciso di rendere pubbliche le foto dei bimbi israeliani massacrati da Hamas. Sono immagini di puro orrore che Netanyahu ha già mostrato ieri al segretario di Stato Anthony Blinken a Tel Aviv. E che sono state poi pubblicate sull’account ufficiale del primo ministro israeliano su X.  Immagini che anche il Jerusalem Post aveva mostrato asserendo che la strage dei 40 bimbi di Kfar Aza era verificata. Diversi blog e anche account social l’avevano invece messa in dubbio parlando di fake news a proposito dei bimbi decapitati dai terroristi nei loro letti.

Sallusti spiega perché ha scelto di pubblicare le foto dell’orrore

Alessandro Sallusti ha scelto di riproporre quelle immagini con il titolo “Il dovere di inorridire”. “Lo stesso Israele – scrive Sallusti – a sua volta ha dovuto cedere all’esibizione dell’orrore non per spirito macabro ma per tacitare chi nel mondo – purtroppo succede anche in Italia – ha messo in dubbio che la strage di bambini decapitati dai terroristi fosse mai avvenuta. No, quella strage non è un’operazione di propaganda israeliana, è un fatto certo e documentato“.

Per la strage di Kfar Aza è accaduto ciò che avvenne per la strage di Bucha

Intendiamoci, verificare le notizie è sempre un bene. Anzi è un primario dovere di chi lavora nel mondo dell’informazione. E’ però singolare che questa ansia di verifica si trasformi subito da lecito dubbio in disinformazione orchestrata da interessati megafoni che sui social si mettono in moto. Per la strage di Kfar Aza è accaduto ciò che abbiamo già visto con la strage di Bucha in Ucraina. Forse, si dice, non erano stati decapitati i 40 bambini di cui si è parlato e scritto. Fa differenza rispetto all’uccisione di innocenti?

Su I24news la notizia dei bimbi uccisi e decapitati

In Italia è stata fatta circolare la notizia che la giornalista Nicole Zedeck di I24 news avrebbe ritrattato tutto negando che siano stati uccisi 40 bambini nel kibbutz di Kfar Aza. La giornalista invece, continua a postare i suoi servizi sul suo account twitter. Eppure hanno scritto che la tv israeliana l’aveva rimossa. Tra l’altro, la giornalista Nicole Zedeck non ha mai detto di avere visto i bimbi decapitati, ma che glielo avevano riferito i soldati e i volontari che hanno raccolto i corpi. Ma come per la strage di Bucha si diedero da fare i putiniani da tastiera (facendo credere che i morti in strada erano manichini…) anche oggi i filoterroristi da tastiera si danno da fare per inquinare l’informazione fingendosi, ovviamente, paladini della verità. Sono la specie peggiore che esiste sui social, ma esiste.

Il generale Veruv: mai visto una cosa del genere in vita mia

Quindi andiamo con ordine: la notizia fornita da Nicole Zedeck a I24 news circolava sui social già dalla mattina di martedì 10 ottobre. Questa è la corrispondenza della giornalista del canale I24news: “Ho parlato con dei soldati, hanno testimoniato di essere entrati in diverse case, in diverse comunità. C’erano bambini, le loro teste erano tagliate”. Il racconto della giornalista di I24news viene confermato inizialmente dal generale israeliano Itai Veruv ha raccontato ai giornalisti stranieri entrati nel kibbutz di Kfar Aza liberato dalle Idf l’orrore che lui e i suoi uomini hanno visto quando hanno ripulito l’area occupata dai terroristi di Hamas. “Potete vedere i bambini, le loro madri e padri, nelle loro camere da letto, nei loro rifugi protetti e come i terroristi li hanno uccisi: non è una guerra. È qualcosa che non ho mai visto in vita mia”.

La macchina della disinformazione si è messa in moto

La legione dei disinformatori si mobilita. E parte da poche righe dell’agenzia Agi che riporta online una notizia utile alla macchina della propaganda anti-Israele. Vi si legge che l’esercito israeliano non confermava (ma neanche smentiva) la notizia dei bimbi decapitati. Subito la notizia è stata rilanciata come una smentita. Ma chi aveva parlato di notizia non confermata? E dove? Un anonimo portavoce dell’esercito israeliano all’agenzia di stampa turca Anadolou: “Abbiamo visto la notizia, ma non abbiamo alcun dettaglio o conferma su questo”. Si mette subito in moto la macchina della disinformazione social. La giornalista si è inventata tutto e addirittura – lo scrive Il giornale d’Italia – sarebbe stata rimossa per punizione dalla sua emittente. Un anonimo portavoce dell’esercito diventa l’esercito israeliano che smentisce. Va in ogni caso detto che la tv I24 News, “la risposta israeliana ad Al Jazeera” ha stretti legami con l’entourage di Netanyahu, e dunque ha tutto l’interesse a esagerare e gonfiare le notizie delle malefatte di Hamas. A confermare la notizia della decapitazione dei bambini è stato anche l’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, che in una intervista a SkyTg24 ha raccontato di avere visionato le foto in arrivo dal luogo della strage. Nic Robertson, Cnn, ha raccontato di avere visto i bambini uccisi. Nicole Zedeck non solo non ha smentito o ritrattato ma ha replicato a chi ha criticato la sua accuratezza nel riportare le notizie su Kfar Aza.

Cosa ne dobbiamo dedurre? Resta da confermare l’ipotesi della decapitazione dei bimbi. Ma è certo che siano stati uccisi e anche bruciati. Così come è certo che mettersi a disquisire sul modo in cui sono stati uccisi anziché prendere atto dei metodi bestiali utilizzati dai miliziani di Hamas è utile solo alla propaganda anti-israeliana. Lo si dica apertamente, anziché cercare di dare improbabili lezioni di giornalismo.

 

 

 

 

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