I gufi sperano nelle divisioni sulla manovra. Foti indica la rotta: dare subito un segnale ai mercati
“La manovra verrà chiusa in tempi anche anticipati rispetto a quelli che normalmente passavano tra il licenziamento del testo in Consiglio dei ministri e l’approdo in Aula. Il governo Conte ci mise un mese, noi 15 giorni”. E’ il capogruppo FdI alla camera Tommaso Foti a ribadire che la tabella di marcia non si cambia, nonostante i dubbi di Forza Italia sulla cedolare secca.
Manovra, Foti: contesto difficilissimo
“Bisogna essere seri – scandisce Foti in una intervista al Corriere – sono stati proprio i capigruppo dei partiti di maggioranza a chiedere ai leader di portare in Aula un testo senza aprirlo ad emendamenti che non siano di aggiustamento del governo, anche per dare un segnale ai mercati in un contesto difficilissimo, con due guerre, 10 aumenti dei tassi con 13 miliardi di spesa in più sugli interessi e 20 miliardi per il superbonus”.
Un miliardo per le famiglie, tre per la sanità
E sui numeri Foti assicura che non è certo una manovra indifferente ai bisogni degli italiani, come va raccontando l’opposizione. “Facciamo una legge di bilancio da 28 miliardi di euro, mettiamo un miliardo sulle famiglie, 5 miliardi per il rinnovo del contratto della pubblica amministrazione che non è poco, tre miliardi sulla sanità che non è poco, visto che se andiamo a vedere la cifra poi arriviamo quest’anno 136 miliardi”.
Il nodo della cedolare secca
E sul tema della cedolare secca chiarisce che “per quanto riguarda i contratti a canone concordato rimane al 10%. La cedolare secca, per quanto riguarda il contratti di locazione e cioè i contratti voglio dire dell’affitto dell’appartamento tradizionale che sono a canone libero ma dove il proprietario rinuncia alla possibilità della rivalutazione dell’Istat sono e rimangono 21% – aggiunge – Si dice soltanto che per chi ha più di un immobile la cedolare secca passa dal 21 al 26% per gli affitti brevi, che sono gli affitti delle vacanze”.
Manovra: incontro Tajani-Meloni
Domani, sul punto, si vedranno Antonio Tajani e Giorgia Meloni. Per trovare un’ultima mediazione prima che il testo arrivi in aula. Forza Italia, secondo quanto anticipa La Stampa, avanza questa proposta: “Anziché aumentare la cedolare secca si dovrebbe introdurre obbligatoriamente un codice identificativo nazionale degli immobili da mettere in locazione sulla falsariga di quanto fatto in Grecia. In questo modo, viene spiegato, anziché spingere ancor di più i proprietari verso l’elusione ed il nero si otterrebbe l’esatto contrario recuperando peraltro molto più gettito rispetto all’inasprimento delle tasse”.